Alan Parsons

From the New World

Il famoso ormai mitico musicista britannico torna con un lavoro da studio e lo fa con molta tranquillità, usando atmosfere sognanti e soffici, senza voler troppo accentarsi dinamicamente, ma privilegiando paesaggi melodiosi. Il risultato positivo non era scontato visto che ‘Secret’ del 2019 non era stata questa gran cosa. Ora invece si tratta di un disco che non stanca anche senza particolari accensioni, bastando le belle linee melodiche e l’arrangiamento ricco di leggere sfaccettature a renderlo comunque variegato ed interessante. Poca l’elettronica usata sebbene varie volte presente, ma soliti suoni puliti e limpidi dove le voci e gli assoli lavorano suadenti e flessuosi coma da tipicità classica dell’autore.‘FARE THEE WELL’ è uno dei suoi soliti equilibri morbidi fra tonicità e morbidezza; lo stile è debitore dei Pink Floyd, di un fascino cullante che lo rende avvolgente. ‘THE SECRET’ invece segue una ispirazione beatlesiana sia per voce che per suono strumentale, sostenuta però da una ritmicità moderna lineare come ha spesso usato Parsons.

Scivola via che è una meraviglia la luminosa ‘YOU ARE THE LIGHT’, che ariosamente possiede un respiro positivo e felice che fa venire in mente alla lontana certi Morcheeba. Nonostante ‘HALOS’ faccia emergere fortemente i primi Alan Parsons Project con il suo tessuto compatto, il pezzo è buonissimo e non appare una mera riproposizione di qualcosa di già sentito; è qui che lui si spinge ad usare il maggior tasso elettronico del full-lenght. ‘Goin’ Home’ invece non ha nulla di rock, è una concezione che discende dalla musica americana anni ‘40, ’50, del folk cinematografico. Nessun filler, nessuna caduta espressiva, ma è fuori contesto la cover delle Ronettes ‘Be my Baby’, uno dei migliori momenti pop dell’antico passato (anni sessanta), che trattato da Parsons senza dare la propria personalità sembra più un gioco per far cantare Tabitha Fair, la figlia della seconda moglie di Parsons, ma inutile remake in quanto molto simile all’originale.

La flessuosità di questa musica è seducente, impostata per la semplicità ma non arte povera. L’ascoltatore viene fasciato dalle trame sonore che lo attraggono poeticamente affinchè si lasci andare alla navigazione musicale. La gentilezza creatrice permette in ogni caso di avere una turgidità in alcuni passaggi che non rendono molle il carattere dell’album. Tanta orecchiabilità perfettamente graduata con intelligente senso della funzionalità. I rimandi ai Beatles e ai Pink Floyd sono continui, in alcuni casi ci si aggira intorno all’AoR, in altri casi al prog, con anche istanze che sfiorano il Pop (ma davvero solo di striscio), in ogni caso il risultato globale non si immerge completamente in nessuno dei generi suddetti, mantenendo una essenza rock generalista di base ma ben precisa come scelta di campo stilistico, con brani che hanno la capacità di avere ampie vedute pur stando in un contenitore ben delineato. In realtà talvolta sembra di sentire echi del soft-rock o easy listening alla Carpenters, ma ciò non appare in questo contesto affatto negativo, data la classe che a Parsons non manca mai. Tanti gli ospiti e le collaborazioni, tutti sistemati nel posto che loro compete da un autore che sa bene come gestire e come sistemare le varie caratteristiche. Possiamo nominare tra loro Joe Bonamassa e Tommy Shaw, assolutamente di qualità, ma gli altri non sono da meno e l’insieme è omogeneamente ineccepibile. Non un’opera imprescindibile, ma un ascolto che possiede un sicuro appeal attrattivo.

Roberto Sky Latini

Frontiers Record
www.alanparsons.com

Fare Thee Well
The Secret
Uroboros
Don’t Fade Now
Give ‘Em My Love
Obstacles
I Won’t Be Led Astray
You Are The Light
Halo
Goin’ Home
Be My Baby (cover Ronettes)

Alan Parsons – lead vocals in 4; 8; 10 track / chorus in 7 track
Todd Cooper  Mark Mikel  Tommy Shaw P.J. Olsson James Durbin David Pack Dan Tracey -vocals Tabitha Fair – vocals

Jeff Kollman, Dan Tracey, Doug Powell, Jeff Marshall, James Durbin –guitar
Tom Brooks, Doug Powell, Matt McCarrin – keyboards
Todd Cooper – sax
Guy Erez – bass
Danny Thompson –drums

Special guests:

Joe Bonamassa – guitar
Mika Larsonj –  cello