Airbag
The Century of the Self
Ascolto con rinnovata gioia e curiosità da diversi anni la produzione musicale degli Airbag, band norvegese formatasi a metà degli anni 2000 da cinque, allora ragazzi, compagni di scuola che con il tempo ed il fisiologico naturale miglioramento stilistico hanno prodotto molte cose interessanti a cominciare dal loro album d’esordio Identity del 2009. Un album sorprendente dal punto di vista tecnico e degli arrangiamenti e ricco di sonorità ambient e spacerock.
E proprio da Identity, è iniziata la mia magnifica avventura con il gruppo, un album che di primo acchitto mi ha avvicinato e condotto alla corte di Animal di floydiana memoria ma non solo, gli Airbag sono floydipendenti e questo è chiaro, ma nella loro musica è presente la verve dei Porcupine Tree di Steven Wilson nonchè la tristezza malinconica dei Radiohead di Thom York. E’ un prodotto armonico completo e pieno di sfaccettature che riflettono su se stesse.
Il nuovo album, The Century of the Self, vede la conferma della line up vincente degli ultimi lavori, ovvero Asle Tostrup alla voce, Henrik Bergan Fossum alla batteria ed il mitico e già recensito dal sottoscritto per alcuni ottimi lavori da solista, Bjørn Riis alla chitarra. Il disco racchiude 5 nuove tracce scritte tra il 2022 ed il 2024 con il consueto stile dolce e malinconico, duro e graffiante, melodico ed introspettivo già tipico delle loro precedenti produzioni.
L’opener rappresenta lo splendido esempio di quanto scritto finora, Dysphoria parte lenta prima con semplici accordi di chitarra, poi quasi come un bolero si unisce la batteria, poi il basso e dopo qualche giro armonico finalmente la voce di Asle chiude il cerchio. Sono più di dieci minuti ora lenti ora aggressivi ed energici, la lezione floydiana di Animal è ancora vivida e presente, un pezzo che ipnotizza e che viene voglia di ascoltare infinite volte. La successiva Tyrants and Kings è meno space e ci riporta nei territori più vicini al rock nervoso ed oscuro dei Pineapple Thief.
Il momento dell’introspezione e dell’intensità è tutto nella bellissima ballad Awakening, chitarra acustica ed elettrica si fondono e danno origine ad una canzone straordinariamente profonda e melodica. Occhio ed orecchio alla seconda parte dove la chitarra gilmouriana di Bjiorn la fa da padrona e apre a sonorità infinitamente celestiali.
L’impatto con l’inquietante Erase è agghiacciante, dopo la melodia e la dolcezza Erase trasforma tutto in fuoco e rabbia. Un pezzo con una linea di basso incessante e prepotente che è stato editato e scelto come singolo trainante dell’intero lavoro. Il cd si conclude con l’apparentemente sinuosa e dolce Tear it Down, la compassata ritmica basso-batteria è il sottofondo per la bella voce di Asle, ma al minuto quattro la linearità della traccia viene modificata…prima un ritornello cantato in modo più aggressivo poi di nuovo la pace e la chitarra di Bjorn che trasforma tutto in modo più paradisiaco…insomma circa quattordici minuti di sali e scendi per un pezzo veramente epico e pieno di angoli bui da illuminare e raccogliere.
The Century of the Self è la conferma che il mondo Airbag è molto più di una semplice band ma è l’evoluzione del suono. Il vecchio prog non è morto ma viene cambiato e reinterpretato in un modo più moderno e tecnologico. La loro discografia è da ascoltare attentamente e questo nuovo disco ne è un ulteriore esempio, sono i Pink Floyd 2.0 ? La risposta è, assolutamente si !
Massimo Cassibba