Aerodyne

Last Days of Sodom

Se la perfezione non esiste nella vita, però esiste nell’arte, e questo è un disco perfetto per essere tra l’altro un genere già da tempo codificato. Dentro c’è dinamismo, abilità ideativa ed esecutiva, un songwriting bello pieno e gaudente; heavy metal tradizionale di altissimo livello.

Gli svedesi sono al terzo full-lenght e sembrano assolutamente più in forma che mai, diminuendo il tasso NWOBHM per buttarsi a capofitto nell’heavy più maturo e però senza perdere la foga adolescenziale, così da colpire nel segno con ogni singola nota.
Per primi vanno citati i quattro pezzi veloci, tutti belli! La Power–song ‘ANGBAND’ apre con cipiglio selvaggio l’album, ma tra le scatenate è quella con la melodia più orecchiabile e anche quella che cavalca elettricamente in modo più esteso la parte solista della sei-corde. Nonostante un iniziale riff non proprio originale, la canzone ‘WHIRLIND OF FIRE’ è stupenda; parte power per poi trasformarsi nel finale in una incredibile condensazione thrash iper-rutilante, la sua essenza iniziale è tipica dei Diamond Head sia per riffing, sia per vocalizzazioni, sia per anima, abbandonandosi infine invece ad una trasformazione nettamente thrash. ‘100 DAYS Of DEATH’ inizia soft ma anch’essa è tonicamente fast, lineare e potente alla Loudness, si snoda senza paura innalzando un bel muro compatto dove è la linea vocale con i cori a rendere più aperta la canzone.

La title-track ‘LAST DAY OF SODOM’ è il pezzo più thrash del lotto anche se l’accostamento di orecchiabilità e ritmo incessante fanno pensare ai Dragonforce. Poi ci sono le canzoni meno tirate, senza però lasciar mai da parte l’eccitabilità movimentata e tenace. ‘RAZOR’S EDGE’ combatte la sua brava battaglia dall’allegro feeling che fa scuotere le membra al metallaro che vuole muoversi a ritmo con piedi e capoccia. La cattiveria del riff Judaspriestiano di ‘DUST TO DUST’, propone un brano dal 4/4 serrato ma che lascia alla melodia la possibilità di espandersi luminosamente, anche se indurita da cori virili, e pure l’assolo esegue una bell’approccio melodico. Senso più solare nella traccia maggiormente orecchiabile ‘Endgame’, semplice ma comunque appunto di carattere. ‘Innocent lost’ e ‘Children of the Sun’ sono maideniane, ma la seconda molto di più, eppure hanno anche loro una luce propria in grado di evitare che diventino copie di qualcosa. ‘Blood in the Water’ possiede quella verve soft che avevano i Metallica, l’ispirazione è quella per poi però far valere se stessi in un brano che ancora una volta gioca con destrezza le sue carte grazie soprattutto ad una voce dal grande pathos interpretativo, in un pezzo che però non è una ballata vera e propria.

Fra Heavy Metal, Street Metal e bordate Thrash/speed, il gruppo sembra aver preso un vitaminizzante e l’energia va a mille, anche quando le composizioni sono meno accelerate. Riot; Pretty Maids; Diamond Head; Loudness; Motley Crue; Iron Maiden; Metallica; Dragonforce; Judas Priest; il classicismo impera ma mescolando bene le carte per arrivare ad essere fortemente personali, e con brani dal tiro eccezionale. Nell’insieme si può evidenziare un influsso variegato, ingoiato da musicisti che appaiono realmente appassionati, e che si impegnano ad utilizzare diverse modalità espressive. Il tutto è risolto in maniera sgargiante dando alle tracce una impostazione ficcante, ma anche molto tecnica. I tratti sonori molto decisi mantenengono il calore di una musica irresistibilmente esplosiva. Belle le idee del cantato e belle anche le idee degli assoli che non si arrendono mai al banale. Il batterista pesta come un dannato facendo un bellissimo lavoro impattante, anche se non è un bel suono quello del rullante che appare troppo secco. Il gruppo è ormai in cima alla bellezza metallica con questo lavoro che si impone senza alcun tentennamento stilistico. Hanno il tocco felice e fanno godere l’ascoltatore. Album da voto altissimo; il voto è soggettivamente mio, ma il valore della band è oggettivamente reale.

Roberto Sky Latini

Angband
Razor’s Edge
Dust to Dust
Innocence Lost
Whirlwind of Fire
Endgame
Last Days of Sodom
Alien Front
Blood in the Water
100 Days of Death
Children of the Sun

Marcus Heinonen – vocals
Daniel Almqvist – guitar
Johan Bergman – guitar
Thomas Berggren – bass
Christoffer Almqvist – drums