Exelerate
Hell For The Helpless
la band danese di power thrash EXELERATE pubblica il suo secondo album, “Hell for the Helpless”. Dopo il successo del loro album di debutto omonimo del 2023 e un tour senza sosta in Danimarca e in Europa,
il quartetto di Copenhagen presenta ora il suo lavoro più maturo e musicalmente ambizioso fino ad oggi: un concept album che scava in profondità nelle ombre della psiche umana. “Hell for the Helpless” offre dieci brani esplosivi pieni di voci acute, assoli di chitarra vorticosi, batteria martellante e linee di basso taglienti e trascinanti. Che si tratti di energia furiosa che fa scatenare il pubblico o di momenti trionfanti da cantare tutti insieme, gli Exelerate continuano a dimostrare di essere maestri sia sul palco che in studio.
“Hell for the Helpless” è un concept album che esplora vari stati mentali dannosi e malsani, dall’ansia alla depressione, dal nichilismo alla paura ossessiva.Registrato e prodotto dalla band stessa, con il produttore Io Klarstrup a guidare le sessioni, “Hell for the Helpless” cattura la passione cruda e la precisione di una band che spara su tutti i cilindri. Il missaggio e il mastering finali sono stati curati ancora una volta da Marco Angioni (Tygers Of Pan Tang, Steel Inferno, Meridian), che ha conferito un peso sonoro massiccio e una chiarezza al suono ricco e dinamico del disco.Dal punto di vista visivo, l’album continua la collaborazione degli Exelerate con l’artista dell’aerografo Steen Jensen, che realizza un’immagine di copertina vivida e trippeggiante, ispirata al funzionamento interno di una mente tormentata. È un complemento visivo perfetto per il concetto introspettivo dell’album, dove l’oscurità può facilmente attecchire se non viene controllata.
Quello che mi ha sorpreso di questo disco è la preparazione musicale della band che per essere il secondo disco hanno dimostrato di essere degli ottimi musicisti ,intanto le canzoni godono di una produzione di assoluto livello,e si percepisce dalle varie influenze che vanno dagli Overkill ai metallica ai Megadeth e persino agli Iron maiden per quanto riguarda il timbro vocale Stefan Jensen molto simile a quella di Bruce Dickinson soprattutto quando va nel vibrato . Tutto questo va inconfondibilmente a creare un mix tra power e thrash davvero interessante questo particolare permette di ascoltare il disco senza troppi patemi d’animo e si arriva alla fine con la soddisfazione di aver ascoltato un disco di livello ove al suo interno sono inserite alcune perle quali Stranger Out of Time canzone conclusiva e la stupenda The Summoning ma è proprio tutto il lavoro ad essere bello da ascoltare ma queste due canzoni spiccano definitivamente rispetto alle altre gran bel disco non c’è che dire .
Stefano Bonelli