Belore
Eastern Tales
Belore è il progetto solista Epic Black Metal francese di Aleevok (Darkenhöld), influenzato dal fantasy eroico e dai mondi medievali.
I primi due album di Belore sono stati un viaggio in terre dimenticate, in cui ogni titolo raccontava una storia. un mondo in cui paesaggi, magia e storia medievale esistono fianco a fianco.Proseguendo in questa tradizione, il terzo album presenta sette accattivanti e variegate canzoni di Epic/Atmospheric Black Metal che ricordano gruppi come Summoning, Caladan Brood o Emyn Muil. Brood o Emyn Muil. L’album trasporta gli ascoltatori in un mondo immaginario e medievale dove possono lasciarsi trasportare dalla loro immaginazione.Dal punto di vista musicale, è esattamente ciò che ci si aspetterebbe considerando il pedigree di entrambi i musicisti che costituiscono il baluardo della band; una struttura Black Metal rafforzata attraverso l’uso di molti approcci tradizionalmente Folk Metal (in questo caso con l’utilizzo di una tastiera elettrica per aggiungere tastiere, flauti e un’atmosfera generale eterea a tutti e sette i brani).
Allo stesso tempo, la musica è mantenuta molto “pulita” e dal ritmo lento, simile a una piacevole passeggiata in una foresta, con l’immagine mentale della rugiada che si posa delicatamente su tutte le piante e le casette di legno sparse in modo irregolare su un prato che si forma nell’occhio della mente – è un approccio che funziona molto bene con il Black Metal quando è fatto correttamente, cosa che nella mia esperienza è, purtroppo, relativamente rara a causa di quanto possano essere volubili questi paesaggi mentali. Ciononostante, Belore non solo ci riesce, ma lo fa in un modo così forte che non ho potuto fare a meno di tracciare un forte parallelismo con la one-woman act americana Crown Of Asteria.Racconti d’oriente ci trasporta in una ambientazione medievale con reminiscenze da Signore degli Anelli un disco come si dice in questi casi immaginifico che ti proietta in questi mondi descritti dall’autore francese.
E’ un disco in pratica dalla variegata musicalità non specificatamente black metal in quanto se vogliamo lo possiamo riscontrare solo nei growl che Aleevok esegue correttamente.Nella quarta canzone The Hermit Awakens, si coglie un atmosfera bucolica con chitarre acustiche dove perfino i cinguettii degli uccellini fanno da cornice a questa canone a mio avviso una delle più del disco, poi la voce di Aleevok con un timbro dalla vocalità baritonale contribuisce affinchè tutto funzioni a meraviglia.
In The Rise of a Sovereign si colgono ancor di più queste atmosfere ancestrali e sognanti, potrebbe essere benissimo la colonna sonora di un eventuale seguito The Neverending Story una degna conclusione di un avventura vissuta cinematograficamente per merito di questo duo transalpino che ci consegna un ulteriore capitolo.
Stefano Bonelli