Floor Jansen
Paragon
Sgombriamo il campo dall’idea che qui il fruire significhi ascoltare Metal o anche solo Rock. Si tratta di un Pop che solo in piccoli momenti possiede qualcosa di Rock. In questa occasione la curiosità era sentire la voce della cantante, che sappiamo essere di estrema qualità tecnica ed espressiva. E possiamo dire che la bellezza dell’ugola c’è, ma non troviamo virtuosismi di particolare entità, né tecnicismi da sottolineare. E per quanto riguarda l’espressività siamo a livelli che allo stesso modo altre singer sono in grado di regalare.
Certo la bravura c’è, ma non è portata oltre la canonicità. E la musica? Niente di sorprendente.A farsi luce in questo ascolto sono invero solo due tracce. Casualmente la prima e l’ultima. La title-track ‘PARAGON’ permette di gustare una ariosa melodia la cui anima ha solarità rasserenante e feeling positivo; e riesce ad offrire una serenità emotiva che entra dentro il cuore. Mentre con il carattere fluido di ‘FIRE’ si ascolta un rock morbido dall’afflato gotico che appare introspettivo e dolce, con lampi di tonica atmosfera. Entrambe le due escrescenze sarebbero in grado di valorizzare anche dischi metal sinfonici. Mentre, proseguendo nell’ascolto, non abbiamo altre bontà reali da evidenziare. Per quanto fatta bene, ‘Invincible’ non vibra in alcun modo. Proprio filler pieno è ‘Come full Circle’, che fa il verso ritmico a Flashdance ma nel suo insieme suona in modo scontato.
Altro riempitivo è ‘Storm’, una canzone di quasi musica leggera, che ha cenni di Kate Bush senza averne lo stesso pathos. Stessa cosa si può dire per ‘Armoured Wings’ dove la melodia è scontata e già sentita. Composizioni che spesso non hanno nulla di rock e che, altrettanto spesso, si perdono quasi nell’anonimato. La dolce ‘Hope’ è forse un po’ più comunicativa e sentita, ma non eccelle. Lo stesso per la leggermente sinfonica ‘The Calm’ senza che essa diventi intrigante abbastanza. Si tratta insomma, quasi totalmente di composizioni di poca pregnanza che evitano di farsi musica leggera troppo superficiale senza però divenire davvero interessanti, e che quindi appaiono nella zona bassa del panorama mondiale per songwriting.Non ci sono scelte che si allontanino dal cantato per ampliarne gli orizzonti.Assoli e interazioni strumentali sono bandite. Si gioca solo sull’arrangiamento per riuscire a fare della melodia l’elemento centrale; eleganza e linearità per farne pezzi semplici, diretti e non distraenti. Insomma non ci sono elaborazioni particolari, se non una produzione di classe, non troppo semplicistica, giusto per sostenere il cantato in modo da rinforzarlo.
L’uso di pianoforte e chitarre non è mai un suonare per aggiungere, ma solo per sottolineare. Se i due dischi da studio con i Nightwish non hanno valorizzato appieno il potenziale tecnico della voce potente della singer, che usa il suo massimo potenziale dal vivo nei brani che erano di Tarja e Anette (es. ‘Phantom of the Opera’; ‘Ghost Love Score’ e ‘Storytime’), qui ancora meno. Floor ha voluto esprimere cose diverse, e forse faticare meno, ma da un tale disco l’essenza dell’arte non si evince, limitandosi ad una scrittura di canzoni piacevoli senza quasi mai darvi spessore, anche considerando i generi espressi. Due brani che raggiungono appena la sufficienza, e due che ne vanno appena un po’ sopra non pendono a favore del disco, che globalmente merita una insufficienza. Non basta la presenza della mitica star olandese, regina della voce, a salvarlo. Gli album solisti della Turunen sono di ben più grande valore, e persino quelli della Olzon hanno migliori canzoni. E se non è la voce a fare la differenza allora inutile ascoltare. Abbiamo comprensione per le sue esperienze di vita (tumore e gravidanza), ma i testi, quantunque importanti, da soli non bastano a farne un lavoro pregnante artisticamente. Opera debole anche nel campo Pop commerciale, non scorgendovi vere caratterizzazioni. Parentesi da sorvolare; speriamo bene nella prossima, perché un’ugola così, in grado spesso di far venire i brividi, merita più alti orizzonti.
Roberto Sky Latini