Circus Nebula
The Second coming
I Circus Nebula sono attivi da circa 35 con un core solido e in pianta stabile e alcuni elementi che si sono avvicendati nel corso degli anni. diversi demo,tanta attivita’ live ed infine, nel 2017 il primo album che ha nome Circus Nebula, appunto. A questo “The Second Coming” di 52 minuti mi sono approcciato con la stessa serenita’ con cui il ragioniere piu’ famoso d’Italia andava a vedere “La corazzata Potemkin”. Il primo brano “Jerusalem’s Lot” dura 23 minuti e 14 secondi. Piu’ che una canzone, un atto di fede. Ma si parte senza indugio…All’inizio una bella atmosfera alla Gilmour e soci e uno spruzzo di Zappa, poi no sono gli Who! Ma quando hai appena metabolizzato ecco arrivare i Deep Purple…o i Manowar? Si aggiunge alla compagnia Alice Cooper. Sono un po basito da questo meltin pot. Passo a “Burn Bitch Burn” e i miei neuroni traggono un sospiro.
Ritornello accattivante molto Deep Purple. “Coulrophobia” si lascia ascoltare come un classico metal. “Sleepin’ God Lie” ha un intro di flauto e batteria assai gradevole ed anche le tastiere fano il loro lavoro.Bel pezzo. “Age Of Reckoning” ricorda i riff di quando il thrash muoveva i primi passi ( Anthrax docet”). “Burning Tree” paga dazio ai Black Sabbath a piene mani ma e’ assai piacevole e le tastiere fanno un gran lavoro. I nostri insomma sono del mestiere e suonano con maestria. Pagano pero’ pegno ad un certo attaccamento a stilemi antichi e al non cedere al trascorrere inesorabile del tempo. Defenders ad oltranza ma si rischia l’odore forte della naftalina.
Mr.Hellvis