SIRGAUS
L’Anguana E La Gemma Del Mare Ancestrale
L’heavy metal, in ogni sua manifestazione, ha spesso visto canzoni e dischi con ottimi e a volte geniali riff di chitarra non supportati dalla stessa vena compositiva del songwriting della parte vocale.
Bene questo concept album del progetto musicale di metal gotico-sinfonico del compositore Mattia Gosetti, autore e produttore di opere rock arrivato al suo sesto capitolo e apprezzato anche dai Nightwish, e’ esattamente il contrario. Un songwriting tutto basato su ottime e ripeto ottime partiture vocali ottimamente cantate ben accompagnato da buoni giri e accordi di tastiere, sempre in evidenza, seppure spesso settate su un discutibile registro di corni piuttosto che dei classici e piu’ accattivanti archi. Tutto cio’ e purtroppo accompagnato da una chitarra che funge da semplice accompagnamento con semplici accordi e rari assoli cosi’ come il basso che in certi punti diventa praticamente inesistente. La batteria e’ sintetizzata, scelta che favorisce un suono perfetto ma che ovviamente impatta sulla fantasia. Ma alla fine quale e’ il risultato finale?
Direi piu’ che buono che non scade mai veramente al di sotto della sufficienza. Anche i pezzi di passaggio, chiaramente scritti per continuare il racconto del concept album piu’ che per ispirazione musicale, sono di buon livello. Ma sicuramente con altre scelte di produzione il giudizio finale sarebbe stato ottimo. Dopo questa disamina generale entriamo nel dettaglio dei pezzi da ricordare. Quasi tutti i pezzi sono cadenzati, non veloci cosa che rende ancora piu’ difficile il canto e questo va detto per rimarcare ancora una volta le ottime qualita’ di Mattia e di sua moglie Sonia Da Col che lo accompagna in alcuni brani Il concept album comprende 13 pezzi originali. Il primo pezzo e’ utilizzato per spiegare la storia del concept album tramite una voce che narra su un letto di tastiera. Purtroppo questo pezzo, che potrebbe richiamare il meglio dei Manowar, soffre l’uso di una voce non calda e bassa come dovrebbe essere e anche il testo poteva essere migliorato.
Se parli di leggende, che sono racconti parte del patrimonio culturale di un popolo e che mescola il reale al meraviglioso, non puoi apportare considerazioni personali dicendo che il nonno “secondo lui”. Si perde la magia. Superato questo piccolo incidente il disco parte veramente alla grande con la canzone Zoro. Pezzo ispiratissimo con un ritornello celestiale, il perfetto connubio dello storico progressive italiano che incontra il metal sinfonico e che possiede anche uno dei rari e buoni assoli di chitarra. Il pezzo vale il disco e direi che poteva essere una hit in molti dischi dei Vision Divine o dei Rhapsody. Da ricordare anche il pezzo piu’ metal, Indomita arte con una interessante sovrastruttura musicale basta sempre sulle tastiere. Pezzi molto accattivanti con quella bella vena di malinconia che aleggia spesso nel metal odierno sono Sui porti di Candia e Un pianeta di meraviglie. Bello anche il pezzo piu’ calmo Il sogno torna a vivere. Da segnalare anche il pezzo meno duro e piu’ Catchy Monti pallidi che non stona affatto nel complesso del lavoro. L’unico pezzo che secondo me non funziona affatto e’ il pezzo uscito anche in video L’anguana. Dopo un ottimo inizio con tastiere c’e’ un cantato e un middle tempo molto semplice e scontato che neanche l’assolo di basso riesce ad elevare.
Per concludere definirei questo un disco pigro. Quando hai delle partiture vocali cosi’ belle e ricche devi lavorare di piu’ sull’arrangiamento, non si possono sprecare mezzi capolavori come Zoro per fretta o pigrizia.
Mario Latini
autoproduzione
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L’Anguana e la Gemma del Mare Ancestrale
Zoro
Indomita Arte
La Miniera Oscura
L’Anguana
Monti Pallidi
Zoro (ripresa)
Sui Porti di Candia
Un Pianeta di Meraviglie
Sotto una Luna Crescente
Il Sogno Torna a Vivere
La Gemma Ancestrale
Cadore Provincia del Nord
A Zubiana
Cora (Bonus Track)
Following the Stone (Bonus Track)
Mattia Gosetti – vocals bass orchestral synth, guitar.
Sonia Da Col- vocals
Special Guest:
Valeriano De Zordo Gianluca Nardei – vocals
Michele Bressa – guitar