Stephan Thelen

Fractal Guitar 3

Stephan Thelen,è un chitarrista americano nato nel 1959 attualmente vive in Svizzera svolgendo l’attività di matematico.

Quello che andiamo a recensire è il terzo capitolo della saga Fractal guitar,possiamo dire che questo nuovo lavoro nulla toglie ma niente aggiunge a quanto fatto sinora,parliamo di un musicista a cui piace  sperimentare ed in questo terzo disco ha voluto coinvolgere il re della sperimentazione tout court ovvero Markus Reuter.Il disco si compone di sole cinque tracce  ma non possiamo considerarlo un ep perché tre dei cinque brani hanno una durata media  di un quarto d’ora circa ciascuno, e per questo motivo l’ascolto di questo nuovo capitolo super di gran lunga l’ora.  Sin dalle prime note dell’iniziale brano d’apertura chiamato Through the stargate si respira aria di fantascienza, si perché la composizione si dilunga in atmosfere sci-fi tanto che potrebbe essere inserito come colonna sonora dei film di Stargate o anche vista l’ambientazione anche in una sorta di Blade Runner il primo intendo.

Stephan è un chitarrista molto interessante  il suo stile potremmo considerarlo vicino ad alcune cose di Steve Hillage altro grande interprete  delle ambientazioni fantascientifiche, andatevi ad ascoltare dischi come ad esempio Green oppure Motivation Radio e ditemi se vi trovate delle affinità secondo ci sono tutte.Il brano Through the stargate ha un andamento ipnotico che si mantiene uguale per tutta la durata del tempo ma sul finire  cambia  eliminando la parte ritmica  arrivando alla fine con delle atmosfere incredibili. Dopo l’ascolto di Fractal Guitar3 si rimane come avvolti in un mondo fantastico con una musica altamente immaginifica e la sensazione  è  quella di rimanere tramortiti da quanto ascoltato certamente questa esperienza  è un  qualcosa  di inusuale  vista poi la volontà del musicista di  farci vivere nell’anno 3000 per così dire.

La traccia seguente Morning star, ci fa vivere in una sorta di alba trovandoci in un mondo desolato lontani del nostro beneamato pianeta. La cosa che trovo stimolante  in questo disco  è la continua evoluzione dei brani  che lo compongono sono in pratica espressione del momento creativo e scevri dalla solita  formula in cui si racchiude una canzone nella sua trita e ritrita “estrosità” vedasi strofa ritornello bridge strofa  etcetc. Qui si lascia “spazio” all’improvvisazione il tutto condito da questo immaginario collettivo sci-fi che rende il disco intrigante e quasi spirituale in  quanto coinvolge corpo e anima. Altro brano molto bello è senza dubbio Glitch dove  nella parte centrale le chitarre di Reuter e Stephen dettano creando atmosfere crimsoniane del periodo della trilogia con i dischi rosso giallo e celeste i colori che distinguono Discipline Three of a perfect pair, e Beat. Nota non proprio  a margine la voglio mettere  per quanto riguarda la produzione del disco Fractal guitar 3 è un disco che ha un suono che ti entra dentro facendoti sentire  come parte della musica  stessa tanto è coinvolgente e dinamica, non si notano cadute di tono con uno spettro stereofonico assolutamente preciso che posiziona gli strumenti in modo da poterli distinguere singolarmente.

Un disco questo di Stephen Thelen molto ben fatto in ogni sua parte,ma che per la sua  intensa modalità d’ascolto mi sento di consigliare ad un pubblico adulto negli ascolti.

Stefano Bonelli  

Moonjune records
www.stephanthelen.com

Through the Stargate
Morning Star
Glitch
Ascension
Black on Electric Blue
Through the Stargate Bonus Track (Edit/J. Peter Schwalm mix)

Stephan Thelen  – electric guitar, synthesizer, strings, programming, electric piano, organ, samples, keyboards, Mellotron

Special guest:

Eivind Aarset – electric guitar, EBow, effects, noise, glitches, tremolo guitar
Markus Reuter – touch guitar U8, soundscapes, loops
Jon Durant – guitar, fretless guitar, clouds
Fabio Anile – electric piano, clavinet, synthesizer
Stefan Huth – touch guitar U8 (bass)
Yogev Gabay – drums
Bill Walker – glitchy strat, yinyang guitar, koto guitar
Tim Harries – bass
Andi Pupato – percussion
Manuel Pasquinelli – drums
Peter Schwalm – synthesizer, electronic percussion
Barry Cleveland – bowed cymbals, bowed guitar, guitar, soundscapes, effects