Firescorched

Sadist

Il Death Metal italiano ha nei Sadist un punto d’eccellenza, e non da oggi. I loro cambiamenti formali sono sempre stati pregnanti, e anche in questo caso non si smentiscono, inanellando un pezzo più bello dell’altro dentro un alveo non scontato. Con la nuova pubblicazione la band non colora la musica solo di aspetti aggressivi e rabbiosi, mostra invece un livello culturale quasi intellettuale nel comporre, riempiendo le song di variabili eleganti e raffinate. I Sadist non si snaturano, essi sono ancorati a sé stessi, ma senza chiudersi in costipata autoreferenzialità. Ciò che li fa forti è la capacità si saper utilizzare le varie ispirazioni avendo apparentemente l’orecchio lucido per gestirle.Nell’iniziare il disco con ‘ACCABADORA’ la band si ispira al folk sardo, poi arriva un thrash altamente tecnico, che si coniuga benissimo con una spinta atmosfera emozionale, dove c’è spazio anche per basso e suoni orientali che danzano sommessi, brano enfaticamente progressive. La velocità di ‘FLESHBOUND’ non inibisce il lato espressivo vivido più profondo, la cattiveria si lega bene ad un intenso senso melodico che gli strumenti sanno porgere, anche con inserti elettronici netti.

‘BURIAL OF A CLOWN’ scivola via morbido e graffiante a seconda dei momenti che si alternano, con un equilibrio perfetto e suggestivo. Uno degli apici del lavoro è ‘AGGRESSION REGRESSION’ in grado di incastonare il bel growl fosco in un rifframa dal groove decisamente incisivo, il tutto in una oscurità che emana anche una delle parti più ostili presenti, senza usare velocità ma intelligente songwriting, che in qualche modo ricorda alcune cose dei Flotsam & Jetsam più evoluti. ‘THREE MOTHERS AND THE OLD DEVIL FATHER’ è l’episodio più straniante, contiene forse passaggi tra i più violenti del disco, ma con le sue tastiere un po’ spiazzanti rende il tutto piuttosto singolare. Un pezzo come ‘Finger Food’ sembra troppo corto per come è concepito, non riuscendo a rendersi esauriente. ‘Loa’ affascina, è un brano strumentale che esce del tutto dal thrash/death del gruppo, e se il jazz/prog che ne scaturisce è orecchiabile e piuttosto standard per quei generi, si sente però un feeling ispirato che piace e avvolge.

Non sappiamo più se i Sadist vadano considerati italiani, forse si, dato che due almeno lo sono; ma il bassista è olandese e il batterista francese. Sappiamo però che la band ha una caratura internazionale, lo testimonia la musica che ne scaturisce. Tanta dose di virtuosismo per un disco che corre, si ferma, scruta, si sposta e cambia posizioni. Tanta bellezza sparsa con voluttà nonostante la durezza concettuale di vari segmenti. Il fatto che questo lavoro appaia più diretto di alcuni dei precedenti non lo rende lineare e semplice. Diciamo che è un insieme di fluidità e rarefattezza, senza mai che si perda il feeling tonico. Una vera opera d’arte che tra lati d’avanguardia e respiri asimmetrici gioca su una maturità ferma e decisa. Tra un direzionarsi verso l’evoluzione e un cercare le proprie origini, questi musicisti creano tessuti agilmente dinamici, mai troppo statici. La loro essenza è riconoscibile, riuscendo però ad elaborare input che non vadano troppo verso il già scritto da loro stessi, né verso le altre realtà del panorama, per quanto non siano soli in questo universo thrash-progressive. Immettendo tanti afflati prog, si sentono gli antichi anni settanta (persino pare di sfiorare brezze alla Banco), quanto i novanta dei Dream Theater o l’attualità più ibridata; ma di certo non violando in nessun caso la base Death. La cattiveria e la contrarietà sono presenti, ma non feroci. E’ una malevolenza sonora più subdola. Con un full-lenght di questo tipo la band sembra fare concorrenza ai francesi Fractal Universe, in quanto a idee e caratteristiche prog-estreme, anche se i Sadist, rispetto a loro, rimangono più coriacei. Questa sarà una delle migliori uscite metal dell’anno in corso.

Roberto Sky Latini

Accabadora
Fleshbound
Finger Food
Burial Of A Clown
Loa
Aggression/Regression
Three Mothers And The Old Devil Father
Trauma (Impaired Mind Functionality)
Firescorched
Rerek *
Accabadora (Atitai)**Box CD bonus tracks

Trevor Sadist – vocals
Tommy Talamanca – guitar and keyboards
Jeroen Paul Thesseling – bass
Romain Goulon – drums