NASHVILLE PUSSY + RACKET
Slaughter Club – Paderno Dugnano (MI) 25/06/2022
a cura di Giacomo Cerutti
Stasera gli amanti dell’hard rock duro e puro fanno tappa allo Slaughter Club, dove la Good Music ha portato gli inossidabili NASHVILLE PUSSY capitanati da Blaine Cartwright e sua moglie Ruyter Suys, pronti a farci scatenare con il loro rock trasgressivo e imbevuto d’alcool, come band d’apertura abbiamo i trentini RACKET portatori sani di heavy metal, pronti a scaldare i motori per una serata che già si prospetta rovente.
Quando i RACKET entrano in scena incuranti del pubblico ancora esiguo, partono in quarta sulle note di Kill After Kill seguita da Open For Stud, title track del debut album pubblicato nel 2020. Un inizio col botto determinato dalla potenza del loro hard’n’heavy rigorosamente old school, sprigionato dalle chitarre scintillanti di Paolo e Alex in un’ondata di riff micidiali e assoli frenetici, la ritmica è cementata dalle viscerali linee di basso apportate da Carmelo, mentre Marco accompagna il tutto generando una tempesta di piatti e pelli. Logicamente un sound di tale portata necessita una voce di altrettanto calibro, Stefano è il frontman ideale in quanto la sua vocalità abrasiva lacera i nostri timpani senza pietà. I nostri sono in forma smagliante e detengono un’energica tenuta di palco dimostrando una forte simbiosi, coinvolgendo i presenti che rispondono con entusiasmo acclamandoli e applaudendo, sorvolando su qualche problemino tecnico. Infine con Rockers To The Bone la band termina un’esibizione “granitica ed essenziale” giusto per citare un loro pezzo, lasciando in bocca al pubblico aumentato quel tipico sapore old school che tanto ama, Stefano e compagni hanno decisamente assolto il compito di aprire la serata, promossi a pieni voti possono ritirarsi a testa alta.
Racket
Dopo il calcio d’inizio tirato dai RACKET, il pubblico notevolmente aumentato è pronto per i tanto attesi headliner, a differenza delle altre band che attaccano subito a suonare, i NASHVILLE PUSSY entrano in scena salutando i fans che ricambiano con forti urla, dopodiché finiscono personalmente di settare gli strumenti e una volta che è tutto pronto, irrompono sulle note di Struttin’ Cock scaraventando sui fans una valanga di decibel. L’atmosfera si fa subito incandescente, l’entusiasmo dei fans è alimentato dall’adrenalina sgorgante dal quartetto di Atlanta, che sparano un pezzo dopo l’altro diretti come un treno, la loro presenza scenica non teme rivali ma la chitarrista Ruiter è la regina indiscussa, come sempre si rivela un’indomabile tigre dall’immensa chioma bionda perennemente in movimento, la versione femminile di Angus Young che le cui mani scaturiscono fiumi di riff taglienti come rasoi e vortici di assoli, a centro palco sotto il cappello da cowboy suo marito Blaine l’accompagna alla seconda chitarra, sfoderando la sua inimitabile voce corrosiva inoltre nei cori è sostenuto dalle compagne, Bonnie amalgama e indurisce la ritmica con dirompenti linee di basso, infine alla batteria abbiamo la new entry Dusty Watson batterista super rodato in quanto ha suonato con Dick Dale, Agent Orange, Sonics, Supersuckers, Lita Ford, Rhino Bucket, Concrete Blonde, Bloodhook e molti altri, infatti dimostra tutta la sua terremotante potenza picchiando selvaggiamente, dando ad ogni pezzo una marcia in più.
Dalla nascita nel 1996 hanno pubblicato l’ultimo disco Pleased To Eat You nel 2018, dal quale hanno tratto Go Home and Die, She Keeps Me Coming and I Keep Going Back e la cover di Steve Earle CCKMP, dando poi spazio ai pezzi vecchi come un continuo lancio di bottiglie molotov che esaltano sempre di più il pubblico, l’unica parte tranquilla dello show e stata quando Blaine ha versato nel suo cappello due birre trangugiandole avidamente, inoltre ogni tanto faceva i suoi balletti scalzo. Anche per loro non sono mancati dei problemi tecnici, ma ci vuole ben altri per fermare i NASHVILLE PUSSY che non mollano il colpo fino a Pussy’s Not A Dirty Word, dopodiché terminata la meritata pausa poi il buon Blaine sale sul palco, annunciando al pubblico che se voleva altre canzoni doveva fare più casino. Ovviamente ordine eseguito! In men che non si dica tornano alla carica per l’ultima devastante doppietta con Keep On Fuckin’ e Go Motherfucker Go, dove sul finale Ruiter si stende a terra e strappa le corde della chitarra regalandole ai fans in delirio. Accompagnati da una pioggia di urla e applausi, i NASHVILLE PUSSY lasciano trionfalmente il palco per aver dato al pubblico un’esibizione incendiaria come da tradizione.
Se volevate assistere ad una perfetta miscela di heavy rock’n’roll, questa era senza dubbio la serata giusta grazie alla travolgente accoppiata RACKET e NASHVILLE PUSSY, che hanno lasciato sul palco sino all’ultima goccia di sudore, esaltando il pubblico dalla prima all’ultima nota ribaltando il locale. Ringraziamo la Good Music e lo staff dello Slaughter club, per aver organizzato questo fantastico evento sperando in tanti altri futuri. Alla prossima!
SETLIST RACKET:
Kill After Kill
Open For Stud
Sunny Side Of Me
Sex And Dynamite
Long Before You came
Granitic And Essential
Make This City Bleeding
Rockers To The Bone
Stefano Mini – voce
Paolo Marchi – chitarra
Alex – chitarra
Carmelo Tommasino – basso
Marco Zeta – batteria
SETLIST NASHVILLE PUSSY:
Struttin’ Cock
Piece of Ass
Wrong Side of a Gun
Gonna Hitchhike Down to Cincinnati and Kick the Shit Outta Your Drunk Daddy
Come On Come On
Rub It to Death
Go Home and Die
She Keeps Me Coming and I Keep Going Back
CCKMP
Going Down Swinging
Pillbilly Blues
Til the Meat Falls Off the Bone
Why Why Why
Pussy’s Not A Dirty Word
ENCORE:
Keep On Fuckin’
Go Motherfucker Go
Blaine Cartwright – voce/chitarra
Ruyter Suys – chitarra
Bonnie Buitrago – basso
Dusty Watson – batteria