Ibridoma

Norimberga 2.0

Questo che sto per recensire è il sesto lavoro della band nostrana degli Ibridoma che vede la band continuare la sua crescita artistica giunta ad una maturazione che permette al gruppo di mostrarsi a tutti con la loro forte personalità di band ormai navigata che sa come agire all’interno dell music business non fosse solo per un discorso prettamente artistico.

Il cantante Cristian Bartolacci è un artista poliedrico, infatti gli Ibridoma  non sono l’unica band  con  la quale suona, si perché lui è noto ai più per essere anche il cantante degli Scala Mercalli di Sergio Ciccoli altra storica band  che dà lustro al metal di fabbrica  italiana.Dicevamo della crescita artistica, in questo nuovo lavoro si percepisce come la band sia in grado di gestire tutti gli aspetti della loro musica e di essere consapevole  dei propri mezzi dimostrando come detto una forte personalità tanto che in questo disco potremo ascoltare Cristian Bartolacci cimentarsi nell’idioma italico in più di una canzone , ed infatti la sorpresa arriva immediatamente con il brano d’apertura  “Ti ho visto andare via”. Brano che si muove su territori che quasi non si addicono a questo genere di canzone, ma che per il tema trattato è bene che la canzone abbia questi toni forti. Ed infatti il rifferama prodotto dalla coppia Vitali/Castignani riesce a dare la giusta drammaticità e Cristian consegna  un’interpretazione  dal  grande impatto emotivo.

Woman from The star rientra  più negli stilemi hard rock con un sound  roccioso e moderno, in questa canzone spunta qua e la l’influenza principale degli Ibridoma gli IronMaiden, che sono presenti un po in tutto il disco.Tra l’altro la produzione è veramente  ottima, e ci consegna un disco realizzato in modo professionale che permette di ascoltare  in modo corretto tutti gli strumenti distintamente senza che lo spettro abbia un suono impastato cosa che avrebbe reso debole il disco in questione.La title track è a mio avviso il punto centrale non solo perché con i suoi 5 minuti e più è il pezzo più lungo, ma anche perché ha in se tutto quello che rappresenta  la band  di Bartolacci e soci che in pratica ci avvicina gli italici ai maiden di Powerslave.

Arrivando a Coming homeno Deep Purple Reletion N.D.R.”ci colpisce il fatto che contenga  il testo che viene  cantato in due lingue  inglese ed italiano, ma dico visto che Cristian Bartolacci è così bravo e mostra personalità da vendere, perché non pensare di fare un disco in italiano ? Per me sarebbe un valore aggiunto anche perché sappiamo tutti che cantare in italiano canzoni heavy metal non è propriamente cosa facile.Arriviamo poi a Pandemia che a dispetto del titolo non è cantato in italiano; ed è uno dei pezzi forti del disco (dove tra l’altro il solito Cristian sfodera  un acuto paragonabile al miglior Gillan ),ma non l’unico perché subito dopo il gruppo ci sbatte in faccia Raise  youre head canzone classicamente heavy di grande impatto sonoro . Dopo tutto questo marasma sonoro ci viene in soccorso ad acquietare gli animi una ballad  molto bella Where are you tonight che personalmente avrei posto come brano di chiusura ma la band ha pensato invece di chiudere alla grandissima  con Eye of a stranger canzone alla quale è stato dato questo compito non da poco,e che  anzi è come se si mettesse sopra la torta la classica ciliegina.

Una torta da dare pure ai bambini certo un poco alla volta in modo di non farla finire subito , però cavolo ti vinee proprio voglia di farne tutto un boccone.

Stefano Bonelli 

Ti ho visto andare via
Woman from the stars
Norimberga 2.0
House of cards
Coming home
Into the sea
Pandemia
Raise your head
Where are you tonight
Eyes of the stranger

Christian Bartolacci – voice
Marco Vitali – guitar
Alessandro Morroni – drums
Leonardo Ciccarelli – bass
Lorenzo Castignani – guitar