Withered Land

Hall Of The Dead

Dopo un lungo silenzio, i Withered Land tornano sulle scene con Hall of the Dead, concept album pubblicato lo scorso 19 settembre dall’etichetta europea Earth and Sky Productions. Il progetto, portato avanti unicamente da Olga Kann, si muove su territori oscuri e potenti, intrecciando atmosfere ispirate all’universo di The Elder Scrolls: Skyrim e suggestioni tipiche della dark fantasy.

Il disco si regge principalmente su vocalità estreme della stessa Olga, feroce e dominante lungo quasi tutta la tracklist, con l’eccezione di due brani interamente strumentali e di un intervento in clean voice nell’ottavo episodio. Il sound affonda le radici nell’atmospheric symphonic black metal, ma si arricchisce di contaminazioni inattese: dal dungeon synth dal respiro cinematografico al viking/pagan metal, passando per elementi di folk etnico. Non mancano incursioni di strumenti tradizionali come il tagelharpa scandinavo e il kantele carelo-finlandese, che aggiungono una dimensione rituale e arcaica all’ascolto.

Kann ha curato quasi interamente la realizzazione dell’opera: composizione, testi, parti vocali e gran parte della strumentazione. Il disco, tuttavia, vede anche la partecipazione di alcuni ospiti: Koliopanos Filippos (Ocean of Grief, ex-On Thorns I Lay), responsabile di mixing, mastering e chitarre nei primi sette brani; Astaroth Merc (Raventale) e Alexander Rabets, entrambi coinvolti nell’ottavo pezzo rispettivamente alla chitarra e alle backing vocals; e infine Giovanni Antonio Vigliotti (Somnent), che presta la propria voce pulita nello stesso brano.

Il risultato è un lavoro stratificato e ambizioso, che non si concede facilmente a un primo ascolto. “Hall of the Dead” è costruito con grande cura, ma richiede tempo e attenzione per rivelare tutte le sfumature che Olga ha voluto inserire. Tuttavia, nonostante la ricchezza di dettagli e la stratificazione dei suoni, l’insieme tende a risultare piuttosto uniforme, con un andamento che può trasmettere un senso di monotonia, rendendo l’ascolto talvolta impegnativo. L’impressione generale è quella di un’opera che, pur puntando all’immersione totale, rischia di appiattirsi e di non offrire sempre la varietà necessaria a mantenere viva l’attenzione dall’inizio alla fine.

Ciò non toglie che per gli appassionati del metal estremo a tinte sinfoniche, soprattutto per chi ricerca atmosfere cupe, mistiche e avvolgenti, l’album possa rappresentare un viaggio coinvolgente e affascinante. È dunque un lavoro che richiede predisposizione e pazienza, e che saprà probabilmente essere apprezzato da chi si lascia conquistare da questo tipo di sonorità.

Alessandro Secco

TRACK LIST:

Through the Winterhold’s Blizzard
Dark Pale Winter
In the Restless Depths of Ustengrav (instrumental)
Revenge of the Fallen
All Dead, All Rotten
Draugrs of the Dead Men’s Respite (instrumental)
Hall of the Dead
My Last Autumn (bonus track)

 LINEUP:

Olga Kann – all music, vocals
Koliopanos Filippos – guitars