One Alone

​​William Duvall ebbe l’ingrato compito nel 2006 di sostituire il compianto e mai dimenticato Layne Staley dietro il microfono degli Alice In Chains

e oggi dopo una miriade di esperienze musicali, decide di mettere un punto sulla sua carriera e pubblicare questo bellissimo “One Alone”.Sono seduto nel mio studio e ascoltando questo album riesco a “sentire” la pioggia invernale di Seattle sbattere violentemente ai vetri della casa mentre un camino ardente scalda una stanza che ospita l’ascoltatore medio coccolato da un bicchiere di buon Bourbon Wisckey …questo e molto altro è quello che sprigiona la musica di William Duvall in questo full leight. La opener “Til the Light guides me home” è un vero e proprio mid time romantico e decadente che ci fornisce il lato meno conosciuto del nostro beniamino,più lucente e meno oscuro. La seguente “The veil of all my fears” è una delle mie tracce preferite per intensità e atmosfera,un brano ben strutturato con delle dinamiche sempre tirate che riportano alla mente alcune sonorità alla Chris Cornell.

Segue “The 3 wishes” e tutto d’un tratto mi sento trasportato nei primi anni 90 con un riff portante che accompagna quasi tutto il brano, impossibile non portare il tempo con il piede per assecondare l’incalzare del ritmo. Arriviamo a “White Hot” e il nostro leader si supera scrivendo un brano da stadio utilizzando solo la sua voce e una chitarra acustica. Sono semplicemente sbalorditive ed eterogenie le atmosfere respirate in questo “One Alone”,un lavoro che ti rapisce dal primo secondo trasportandoti in luoghi emozionanti facendo risuonare il tuo cuore come un tamburo battente.

Questo “One Alone” è un racconto acustico avvincente e coinvolgente che ci offre un artista completo e generoso messo a nudo da un talento profondo e mai scoperto del tutto.

Lubranomic