WFR NIGHT

VISION DIVINE + DRAKKAR + AEXYLIUM + CALICO JACK

Rieccoci allo Slaughter Club dove ormai WE FUCKIN ROCK con i suoi eventi è di casa, Marco Genitoni e soci hanno messo in piedi la WFR NIGHT, per la quale sono state chiamate quattro band ovviamente tricolore.

Svelo subito la punta di diamante ovvero i mitici VISION DIVINE capitanati da Olaf Thorsen, che come tante altre band ritornano on stage dopo due interminabili anni, sotto di loro i grandiosi power metaller DRAKKAR, mentre gli altri special guest rappresentano lo schieramento folk metal composto dagli emergenti AEXYLIUM e CALICO JACK, si prospetta una serata davvero entusiasmante.

Il sipario si apre con i milanesi CALICO JACK nati nel 2011 con all’attivo l’omonimo debut album uscito nel 2019, introdotti dal violinista attraccano sul palco portando il loro folk metal piratesco reso evidente dai costumi ben curati, dopo un rapido saluto sguainano gli strumenti partono con “Broadside Attack”. Nel locale è già presente un discreto numero di persone tra i quali spiccano dei fans sfegatati vestiti a tema, ma rapidamente tutti vengono catturati dalla potenza del sound che dilaga come un mare in tempesta, le chitarre fanno scintille come in un duello di sciabole con spargimento di frenetici riff e assoli, accompagnati da tumultuose linee di basso che s’infrangono sulle martellanti parti di batteria, il tutto in simbiosi con le vorticose melodie di violino. La ciurma è davvero scatenata e tiene il palco alla grande sotto il comando del capitano Giò, la cui voce grezza e gutturale che a tratti sfocia nel growl fa da padrona, inoltre ha una forte interazione col pubblico che aumenta porgendo il microfono ai fans durante i cori, non da meno i suoi compagni tanto che alcuni scendono in platea per suonare incitando il pogo. Dal disco traggono solo quattro pezzi mentre i restanti sono già degli inediti proponendo anche la canzone marinaresca “Haul Away Joe”, il risultato è sempre una festosa scorribanda che sembra la fusione degli Alestorm con i Korpiklaani che si protrae dall’inizio alla fine, il pubblico ripaga con forti applausi sino a “Straits Of Chaos”, dopodiché i nostri pirati issano le vele lasciando trionfalmente il palco alla band successiva.

Dopo questa scossa iniziale proseguiamo con il folk metal tradizionale, in compagnia degli AEXYLIUM nati a Varese nel 2014 forti della pubblicazione del secondo disco “The Fifth Season” (2021), sul quale si baserà l’intero set. Accolti calorosamente dal pubblico aumentato gli otto elementi vestiti a tema prendono posizione, iniziando con “The Bridge”, con il procedere dell’esibizione danno lustro ad un sound ben strutturato nei minimi dettagli, le ritmiche di chitarra viaggiano parallele alle linee di basso, creando solide basi che apportano la giusta aggressività dove a tratti raggiunge la pesantezza del viking. Tale durezza viene stemperata dalle sottili melodie emesse dal flauto, violino e tastiera, che hanno la supremazia a inizio canzone e negli intermezzi dove la ritmica rallenta, intrecciandosi danno vita alle tipiche atmosfere celtiche dalle sfumature dolci e soavi, il tutto è perfettamente sostenuto dall’ottimo lavoro alla batteria, le cui tempistiche tengono per mano le melodie e spingono forte le ritmiche generando un perfetto equilibrio.

Il tocco finale è dato dal frontman Steven che per la maggior parte dei pezzi sfoggia un growl cavernoso, ma la sua vocalità versatile diviene pulita ma ugualmente estesa in pezzi come “Yggdrasil” e “Skal” dandogli una sfumatura epica, con l’ulteriore apporto corale dei sui compagni. Questo live è anche l’occasione per presentare le new entry di quest’anno, ovvero Alberto Mezzanotte alla batteria e Talia Bellazzecca alla chitarra (entrambi ex Frozen Crown), inoltre per i pezzi “Mountains” e “The Fifth Season” chiamano come special guest Arianna, una leggiadra figura che con voce armoniosa canta e duetta con Steven. Anche gli AEXYLIUM hanno decisamente conquistato il pubblico che non ha mai fatto mancare il suo calore, ripagandoli con sonori applausi sino a “Skal” che segna la fine di una performance di alto livello sotto ogni aspetto.

Siamo a metà serata e il pubblico grazie alle precedenti esibizioni è già ben riscaldato, ora dal folk metal si passa al power metal con l’arrivo degli imponenti DRAKKAR, sulla breccia dal 1995 sono acclamati a gran voce da una notevole schiera di fans, sui quali scagliano senza indugi la doppietta “Chaos Lord” e “Horns UP”, unici pezzi tratti dall’ultimo quinto disco “Chaos Lord” pubblicato l’anno scorso. Un inizio spiazzante che mette subito in chiaro la dura legge del power metal, che viene rapidamente assimilata dal pubblico sempre più numeroso, fomentato da riff micidiali e assoli fulminanti  sprigionati da Marco e Dario (colonna portante dal 1995), roboanti linee di basso e un dinamitardo batterista che fa tremare il palco, ovviamente un sound di tale portata deve essere completato da una voce di altrettanto calibro, quella di Davide si abbina perfettamente grazie alle sue corde vocali affilate. Avendo poco tempo a disposizione spaziano su quasi tutta la discografia, ovviamente non mancano i cavalli di battaglia come “Dragonship”, “Revenge Is Done” che esaltano i fans al massimo e “Run With The Wolf” dal ritornello cantato all’unisono. Nonostante i cambi di line-up i milanesi non hanno mai perso la loro invidiabile tenuta di palco e coesione, la loro energia e voglia di divertirsi è davvero contagiosa e tocca l’apice con “Dragon Heart”, che segna la fine di un’esibizione travolgente. I DRAKKAR sono stati in grado di riscaldare ulteriormente l’atmosfera preparando il pubblico per il gran finale, ringraziando di cuore raccolgono i copiosi applausi lasciando il palco ai tanto attesi headliner.

Siamo giunti al culmine WFR NIGHT e il numeroso pubblico è in febbricitante attesa dei loro idoli, ad un tratto parte l’intro “Insurgent” che fa crescere la tensione, dopo due anni di assenza dai palchi ecco i mitici VISION DIVINE prendere posizione, si sollevano urla fragorose e quando irrompono con “26th machine” infiammando la platea. Olaf Thorsen e soci sono in forma smagliante e sparano un pezzo dopo l’altro toccando quasi l’intera discografia, in particolare dalla loro ottava fatica “When All The Heroes Are Dead” del 2019, dal quale traggono pezzi come “Now That All The Heroes Are Dead” e “Angel Of Revenge” riscuotendo ottimi consensi, ma dal cilindro estraggono perle come “The Secret Of Life”, “The Perfect Machine”, “The 25th Hour” e “Message To Home”, interpretate magistralmente dal frontman Ivan entrato nella formazione nel 2018, la sua ugola d’acciaio forgia una vocalità di incredibile potenza ed estensione capace di impressionanti acuti, tenendo testa ai suoi predecessori Fabio Lione e Michele Luppi (sempre degni di nota).

Cosa dire dei musicisti? Sono tutti mostri di bravura in perfetta sintonia a partire dal fondatore Olaf Thorsen, le cui mani viaggiano agilmente da un capo all’altro della chitarra seguito dal braccio destro Federico, complessivamente generano un’intricata matassa di riff e assoli, alternando rimiche di variabile velocità, pesantezza e melodia, la parte melodica è accentuata dalle volubili sinfonie ad opera del talentuoso Alessio alla tastiera, il tutto è stratificato e amalgamato da spesse linee di basso tracciate da Andrea. Ovviamente all’inizio abbiamo notato che alla batteria manca Mike Terrana, che ha lasciato la band pochi giorni prima del live, la separazione non deve essere stata amichevole considerando che Ivan ha appena accennato il fatto, stasera al suo posto c’è Mattia Peruzzi già militante nei Labyrinth, il quale si dimostra un buon sostituto pestando senza pietà su piatti e pelli e dosando la sua forza nelle parti meno aggressive, sorprendendoci pure con un portentoso drum solo. Dalla nascita nel 1998 ad oggi i nostri dimostrano che la loro linfa vitale è sempre più accesa,  complessivamente il loro magico estro, tecnica compositiva e perfezione nell’esecuzione, danno vita ad un power-prog metal di eccellente fattura, che esalta e stupisce i fans in visibilio i quali cantano ogni pezzo a squarciagola, sino all’ultima immancabile pietra miliare “La vita Fugge”.

Purtroppo il finale è l’unica nota dolente della serata, dato che sono stati obbligati a smettere di suonare a causa delle lamentele di Soraya Maggio perché doveva iniziare tassativamente la serata gothic-rock post concerto da lei organizzata, capisco che anche le debba lavorare ma ritengo assolutamente vergognoso tagliare un quarto d’ora alla band, dal momento che il dj set sarebbe durato molto di più fino alla chiusura. In questo periodo dove il settore dello spettacolo è stato duramente colpito, dovrebbe esserci esserci solidarietà invece di egoismo e menefreghismo, Soraya lo ha pienamente dimostrato nei confronti della band, dell’organizzatore dell’evento e di tutti gli spettatori paganti rimasti con l’amaro in bocca per non aver sentito gli ultimi tre pezzi tra i quali “Send Me An Angel”. Perdonate lo sfogo! a parte questo i VISION DIVINE sono gli assoluti vincitori della serata, con un’esibizione superlativa hanno lasciato un segno indelebile nel cuore dei fans, i quali sommergono i loro idoli con immense urla e applausi a profusione mentre lasciano trionfalmente lo stage.

Cos’altro dire gente? Questa fantastica WFR NIGHT è andata oltre le aspettative, meritati complimenti agli scatenati CALICO JACK, i potenti AEXYLIUM, i magnifici DRAKKAR e gli insuperabili VISION DIVINE, che si sono impegnati al massimo per dare al pubblico un grandioso show, missione compiuta!! Un grande ringraziamento va a Marco Genitoni con il team di WFR e a tutto lo staff del Slaughter Club per aver messo in piedi un evento favoloso come non si vedeva da due anni, sperando che sia il primo di una lunga serie. Alla prossima!

A CURA DI GIACOMO CERUTTI 

Calico jack track list  & line up :
Intro
Broadside Attack (inedito)
Devil My Care
Where Hath Th’ Rum Gone?
Maracuder (inedito)
Grog Jolly Grog
Haul Away Joe
Straits Of Chaos

Giò – voce
Melo – chitarra
Toto – chitarra
Giggi – basso

AEXYLIUM  track list  & line up :

The Bridge
Immortal Blood
Vinland
Yggdrasil
Mountains
The Fifth Season
Skal

Steven Merani – voce
Fabio Buzzago – chitarra
Talia Bellazzecca – chitarra
Gabriele Cacocciola – basso
Leandro Pessina – flauto
Stefano Colombo – tastiere
Federico Bonoldo – violino
Alberto Mezzanotte – batteria

TRACK LIST & LINE UP DRAKKAR:

Chaos Lord
Horns Up!
Dragonship
Eridan Falls
Revenge Is Done
Run With The Wolf
Invincible
Dragon Heart

Davide dell’Orto – voce
Marco Rusconi – chitarra
Dario Beretta – chitarra
Simone Pesenti Gritti – basso
Emanuele Laghi – tastiere
Daniele Ferru – batteria

track list 6 lineup vision divine
Intro
“Insurgent”
26th Machine
3 Man Walk Of The Moon
The Secret Of Life
Now That All The Heroes Are Dead
Violet Loneliness
Angel Of Revenge
The 25th Hour
Message To Home
Drum Solo
Short intro – The Perfect Machine
Were I God
La Vita Fugge

Ivan Giannini – voce
Olaf Thorsen – chitarra
Federico Puleri – chitarra
Andrea “Tower” Torricini – basso
Alessio Lucatti – tastiere
Mattia Peruzzi – batteria (live)