Voltumna

For death is fate

La mitologia dei popoli antichi, il paganesimo e gli elementi black metal influenzano molte bands del panorama blackened death metal anche in Italia,una delle ultime release che ho ascoltato con interesse poco tempo fa è stato “Molon labe” dei siciliani Sirrush,un lavoro epico che ha indubbiamente dell’interessante,fatto bene e che sta riscuotendo anche una importante mole di critiche positive.

Oggi però parliamo di un altra band del panorama nostrano influenzata dalle tamatiche sopra citate,i Voltumna,provenienti da Viterbo,città del museo nazionale etrusco ed in cui un quartiere in particolare,”San Pellegrino”,è una vera e propria perla di storia antica;attivi dal lontano 2009 e con una discografia sulle spalle di tutto rispetto(Chimera EP uscito nel 2011,Damnatio sacrorum del 2013,Disciplina etrusca del 2015,Dodecapoli del 2017,Ciclope del 2019),i Voltumna quest’anno escono con questo EP di 4 pezzi intitolato “For death is fate“,testimone della buona salute della band e piccolo capitolo musicale che dà la giusta continuità ad uno stile già consolidato di questo trio capitanato da Michele Valentini,chitarrista originario ed attuale della band.

Pur facendo capo ad un certo estremismo musicale a cui ci hanno abituato Behemoth e Dimmu Borgir,i Voltumna hanno sempre avuto una personalità tutta loro con una capacità compositiva semplice e caratteristica, con un utilizzo di certi innesti synth/electronic che personalmente non mi hanno mai convinto più di tanto (come quelli dell’album “Ciclope” ad esempio) tranne che in qualche occasione.Di questa band ricordo piacevolmente quando uscì “Dodecapoli“,un disco estremo ben strutturato e molto molto ispirato,soprattutto quando arrivai a pezzi fantastici tipo “The lion,the goat,the serpent” o “Cripterion of the groma” che mi hanno fatto drizzare le orecchie su una band che non conoscevo e che ho subito apprezzato a primo ascolto.L’attenzione che ho maturato nei confronti di questi ragazzi si è amplificata con l’uscita del suo successore “Ciclope”,disco completo e fatto anche abbastanza bene,ma che mi fece uno strano effetto proprio per un utilizo dei synth che non mi convinse più di tanto,ma che in tutti i casi non mi fece indietreggiare davanti ad una proposta musicale che ho sempre reputato interessante e di un certo livello;questa volta la band ha lavorato su questo dischetto della durata complessiva di circa 16 minuti,aggiornando il sound generale rendendolo più naturale che in passato e sfornando 4 pezzi che stilisticamente non si discostano dal modus compositivo consolidato negli anni.

Black science” apre questo piccolo capitolo,un gran bel pezzo blackened nel pieno del loro stile,forse il migliore di tutta la release visto che i successivi “Vanth” e “Sette contro Tebe” secondo me non rendono giustizia all’approccio iniziale,l’utilizzo dei synth anonimi del primo e l’approccio riflessivo ed atmosferico del secondo rendono questo dischetto un pò troppo privo della furia a cui i nostri ci hanno abituato.

All’infinito” è il pezzo che chiude questo piccolo “intermezzo”,anche questo piuttosto atmosferico pieno di belle melodie cantato in italiano ed abbastanza lontano dai ritmi veloci ed infernali degli album passati.Che dirvi? Onestamente dopo 4 anni dall’ultima uscita mi aspettavo giusto un pò di più da questi ragazzi,ma non avendo conoscenza delle dinamiche interne alla band,non mi sento di esprimere una critica minuziosa nei confronti di questo lavoro,prima di tutto perchè potrei risultare fuori luogo e in secundis, non voglio involontariamente danneggiare senza motivo una band capace e che merita tutto il rispetto dagli estimatori del genere.Spero tantissimo nel futuro dei Voltumna,le qualità di questa band non vengono certo intaccate da questo dischetto di “passaggio” che,comunque,rappresenta un piccolo passo in avanti della loro carriera,i fans sicuramente ringrazieranno per questa chicca da aggiungere alla propria collezione della band.Enjoy.

Giuseppe Musso

Black Science
Vanth
Sette contro Tebe
All’Infinito

Haruspex – guitars, vocals
Augur Veii – drums, vocals (backing)
Phersu -vocals, bass, programming