Verdena

Volevo Magia

I Verdena escono dopo quasi sette anni di silenzio trascorsi dai tempi di Endkadenz.

In un periodo storico musicale assai complesso, dove l’attenzione musicale si è spostata maggiormente sull’indie pop. Tuttavia, la band, non si cura di questo e esce fuori con un lavoro discografico superlativo: Volevo Magia. Un album che al primo ascolto suona quasi come un concept. Un prodotto musicale di alti livelli, dove musica suoni ed arrangiamenti sono in perfetto equilibrio.  Già nel titolo c’è un rimando allo stupore. A quella voglia di ascolto, a quel desiderio di bambino… Il primo singolo ad uscire è Chaise Long: un brano che sfugge volutamente a ogni definizione ma che sfocia in un finale molto orecchiabile che diventa quasi una sorta di ritornello.

A seguire la title-track Volevo Magia. Una bomba ad orologeria, quasi hardcore. Sicuramente voluta come seconda traccia, giusto per disorientare l’ascoltatore. A seguire Pascolare e la bellissima hard-blues Paul e Linda.  C’è la sensazione e la chiara dimostrazione che la band voglia stupire, rimanendo sempre con i piedi per terra…

Infatti possiamo dire che molte delle tracce ricordano le sonorità dei primi Verdena di Solo un grande Sasso e L’omicidio dei Samurai… Psichedelia, stoner rock e pop d’autore sono i rimandi principali che si avvertono ad ogni ascolto. La chitarra di Alberto sa esser potente ed al tempo stesso leggera, in egual misura, nelle tracce più potenti Crystal ball e Paladini. Tanto fuzz quasi ad andare in dissonanza… Tra i brani migliori, a mio avviso. ci sono le acustiche Certi Magazine e Sui Ghiacciai . Un esempio perfetto di forma canzone dove parole e musica si fondono perfettamente quasi in un flusso di coscienza…  Le ballad dei Verdena sono un momento di pura poesia mista ad inquietudine. Non c’è banalità, pateticità ma bensì originalità e voglia di sperimentazione. Anche se da tempo bersaglio preferito dei giornalisti musicali, a mio avviso, i testi hanno sempre un doppio significato. Una chiave di lettura che è nascosta li…tra le parole. Una poetica istintiva, quasi viscerale in cui si evince la sensibilità e l’intenzione dell’autore.

La voce di Alberto Ferrari si fa timida e fragile lo stretto necessario anche se fondamentalmente non è cambiato affatto. Sono rimaste quelle caratteristiche tipiche degli anni ’90. Quella voce che a volte urla, quasi a sembrare rauca ma decisa. Per tutti queste ragioni, Volevo Magia è un disco perfetto.

È quello che ci voleva tra le uscite di musica italiana…..è onesto e non delude le aspettative. L’album cresce all’ascolto e scorre piacevolmente….

 

D.Tosello

Universal
www.verdena.com

Chaise Longue
Paul e Linda
Pascolare
Certi Magazine
Crystal Ball
Dialobik
Sui Ghiacciai
Volevo Magia
Cielo Super Acceso
X Sempre Assente
Paladini
Sino a Notte (D.I.)
Nei Rami

Alberto Ferrari –  chitarra e voce
Roberta – basso
Luca Ferrari – batteria