Vader
Humanihility Ep
Quasi non ci speravo più,e proprio in questo periodo mi chiedevo che fine avessero fatto i Vader.Così dopo quasi 5 anni di silenzio dall’ultimo “Solitude in madness“,i miei polacchi preferiti sparano finalmente un colpo di mortaio rincuorandomi con questo piccolo Ep di 3 pezzi,presumibilmente apripista di un lavoro completo
che credo vedrà la luce tra non molto.Non ho la minima intenzione di annoiarvi con alcun escursus sulla band che,nel loro caso,risulterebbe obsoleto,basta solo rammentarvi che i Vader hanno circa 40 anni di death metal sulle spalle,una lista infinita di live all’attivo e che ancora oggi compongono,suonano e ripropongono il loro death metal furioso e lineare(se così può dire) con una coerenza da manuale.Menzionare albums come “The art of war”,”Welcome to the morbid reich” o “Litany” è un come dirvi ironicamente”…ma di che stiamo parlando?”,così ascoltando questi 3 pezzi praticamente vi ripeterei la domanda,eh si,perchè anche questa volta Piotr e compagnia bella non si sono mossi di un soffio dai canoni musicali a cui ci hanno abituato negli anni.
L’Ep ha una copertina semplicemente fantastica e in poco più di 10 minuti di musica la band esprime la propria grandezza con una naturalezza disarmante e,badate bene,in totale assenza di blast beats(si,avete capito bene),come a voler tenere un attimo a bada la bestia infernale prima dell’assalto definitivo; la prima plettratissima “Genocide designed” infatti,è supportata da un tupa tupa bestiale per tutta la durata del pezzo,arricchito da qualche stop&go “rinfrescante”,ma con dei riff di chitarra che richiamano il trade mark inconfondibile del “Vader style” in modo ineccepibile e riconoscibile da miglia di distanza,devastante e conciso quanto basta.Seguono i 2 minuti di “Rampage”,anche questa plettratissima,instintiva da fare schifo e con degli accenni slayeriani da leccarsi i baffi,qui con le chitarre che si rincorrono forsennate a colpi di assoli che ricordano molto il modus compositivo di “The art of war“,ed anche qui con un tempo di batteria sul loro tupa tupa tradizionalmente supertirato e con un piede incatenato sull’acceleratore in modo da non sfuriare inesorabilmente e come soltanto loro sanno fare,molto bello e piuttosto thrashy.
“Unbending” è il pezzo che chiude l’Ep ed è quello che secondo me vi farà sorridere di piacere,perchè è sia il più atmosferico dei 3,ma è anche quello che strizza di più l’occhio agli ultimi Slayer,un pezzo sviluppato su un mid tempo pesante ed incessante e con dei riff di chitarra che,se non fosse per il sound inconfondibile,potrebbero benissimo sembrare suonati da un Kerry King che suona death metal,un pezzo che ha un valore tutto suo,e che per essere stato scelto come apripista insieme ai 2 precedenti appena ascoltati vuol dire che i nostri ci stanno riservando delle soprese più che piacevoli per il futuro. La produzione? la risposta a questa domanda è una e una soltanto,Nuclear Blast,ed ho detto tutto.
Veramente bella questa piccola uscita dei Vader,guardo al futuro full con fiducia e trepidazione,ascoltare per credere.
Enjoy!!
Giuseppe Musso