St. Unholyness
“Through High Holy Haze” ora disponibile
Scritte tra il 2017 e il 2025, le otto tracce fondono riff lenti e pesanti e derive psichedeliche in esplosioni più incisive che strizzano l’occhio al progressive e al black metal. Christina Earlymorn ha registrato, prodotto, mixato e masterizzato il disco nel proprio studio, mantenendo chitarre e voce in primo piano e lasciando che la sezione ritmica guidasse il peso delle canzoni. Le narrazioni dell’album spaziano dalla religione come strumento di controllo alla pressione sociale, alla resilienza e al tributo. Heaven’s Harem si apre con un brano strumentale psichedelico che fa riferimento alle strutture storiche degli harem. La title track mette in discussione la paura e l’autorità, presentando Lucifero come un portatore di luce. Dampflok des Todes trasforma lo slancio in un tema di caduta in avanti. Black Tooth Brothers rende omaggio a Dimebag Darrell e Vinnie Paul.
Alchemist Blues si protrae per quasi dieci minuti, intrecciando idee su Nikola Tesla e la frequenza dal blues jam all’intensità esplosiva. Hate Response è il brano più apertamente politico, incentrato sul capro espiatorio anti-trans. Loud and Proud funziona come un inno sul rimanere saldi prima di un crollo finale, mentre St. Unholyness chiude il set con il tempo più lento e il suono più HM-2 in primo piano. Gli St. Unholyness sono attualmente un duo sul palco, con Earlymorn alla chitarra e alla voce e Mac Carrigan al basso, e stanno cercando un batterista per ampliare il loro spettacolo dal vivo.




