Tystnaden
The Black Swan
La band a conduzione femminile Tystnaden che è una parola svedese che significa “Il Silenzio” si è formata nel 1999 e ha pubblicato il suo album di debutto, Sham Of Perfection, nel 2006.
Dopo anni di silenzio, la band ritorna circa lo scorso anno, dando più corpo alle loro radici fondendole con una accresciuta maturità che darà loro modo di comporre i nuovi brani che finiranno nel nuovo disco consapevole di questa avvenuta crescita artistica. Il nuovo album è caratterizzato da il concept che sta dietro a The Black Swan Il titolo dell’album è un omaggio al saggio di Nassim Nicholas Taleb del 2007, che parla del forte impatto di eventi rari e imprevedibili e della tendenza umana a trovare retrospettivamente spiegazioni semplicistiche per questi eventi. Questa teoria è da allora nota come teoria del Cigno Nero.. Non credo sia un caso che l’album abbia dei connotati cinematografici anche perché concettualmente ne è stato tratto un film che si intitola Il Cigno Nero ambientato nel mondo del balletto. I Tystnaden hanno affidato la produzione dell’album a Fabio D’Amore (Synonym Of Sound), ed è stato registrato tra Silz (AU) e il Friuli Venezia Giulia (IT). Il mix dell’album si avvale della collaborazione di Francesco Marzona.
Il disco si dipana in circa dodici canzoni undici se consideriamo l’intro come tale,ed è proprio Caged( l’intro appunto),a dare il la a tutto il disco che ci introduce in modo tensivo alle canzoni che per come state concepite esprimono una drammaticità cinematografica. Tutte le canzoni tranne che Waiting for Anything hanno la particolarità di avere una sola parola per titolo questo per dare maggiore impatto alle stesse e la forza o la violenza di una singola parola possono urlare più forte di molte. Quindi concetti brevi ed efficaci dalla “facile” intuizione.Black Swan è correlato da una stupenda copertina realizzata dall’artista Beatrice Demori, che ritrae una figura femminile eterea messa di lato con dietro di essa delle ali che vorrebbero rappresentare quelle di un cigno ma sono parecchio stilizzate.
Il sound che esce fuori da questo lavoro è un black metal melodico con riferimenti non troppo velati ai Lacuna Coil non solo perchè nei Tystnaden canta Laura De Luca che nulla ha da invidiare con la sua collega Cristina Scabbia anzi.La band è ben coesa e concentrate su quello che deve fare e tutto è perfettamente equilibrato la band infatti asseconda naturalmente tutte le richieste della cantante dandole spago in tutto per tutto e lo fa con coscienziosa consapevolezza ma solo per avere una grande artista come lo è Laura in possesso di una buona estensione ed un’espressività che da colore alle sue interpretazione. Lei una cantante esplosiva e questo lo si sente maggiormente quando le canzoni si aprono per il ritornello in questo senso Broken è assai esplicativa . Memories colpisce per la sua veemenza elettronica ed è già la settima canzone che ascoltiamo lo dico perchè questo è un album che si ascolta che è un piacere merito anche della produzione che ci permette di ascoltare la band in tutta la sua potenza. Memories ha al suo interno anche un bell assolo messo in atto da Cesare Codispoti. Sembra quasi che Memories e Thorns siano collegate tra di loro non foss’altro per un fatto meramente concettuale perchè infatti le spine le potremmo paragonare ai nostri ricordi dolorosi e nella nostra vita di spine ne abbiamo avute tante e sono quelle si ricordano di più rispetto alle memorie piacevoli.Sono I due aspetti della vita che sono in contr’apposizione come in una sorta di specchio che ci mostra quello che siamo.
Chiude in bellezza Desire una canzone strappacuore non perchè sia melemza no no mi è piaciuta moltissimo l’interpretazione di Laura perchè inzialmente fino all’esplosione della stessa, la esegue quasi in punta di piedi e me l’ha paragonare a Ronnie James Dio di Rainbow Eyes
In chiusura posso dirvi se avete ascoltato i dischi precedenti dei Tystnaden questo nuovo The Black Swan vi piacerà ancora di più consigliatissimo!
Stefano Bonelli