Tsatthoggua
We Are God
Il quartetto black metal tedesco di lunga data Tsatthoggua ritorna dopo due decenni e mezzo.Certo non si può dire che lor o siano una band prolifica in fatto di pubblicazioni, ma tant’è ora abbiamo la possibilità di analizzare il nuovo album molto potente e trascinante.
Questo album è il terzo completo intitolato “We Are God” che sfrutta un suono intenso e bestiale e ne porta lo splendore in una formula energica, riportando così in auge il tratto infernale del black metal degli anni ’90. Gli Tsatthoggua si sono formati nel 1993 e hanno pubblicato l’album di debutto “Hosanna Bizarre” nel 1996, seguito dal secondo album “Trans Cunt Whip” nel 1998, prima di scomparire dalla scena internazionale. La formazione classica comprende i membri fondatori False Prophet (basso), Lightning Bolt (batteria), Nar Marratuk (chitarre) e Northwind (voce).
Le tracce che compongono il nuovo disco scatenano una furia velenosa nello stile di Marduk, Dark Funeral e Impaled Nazarene, e si collocano tra un suono infernale puro con blast beat contagiosi e stridori demoniaci: ogni batteria esplosiva e tremolo pick-riff infuocato si trasforma in un inferno infernale nella traccia di apertura “Master Morality“. Il nuovo album degli Tsatthoggua è una vera e propria rivoluzione, la posta in gioco sonora è stata massimizzata. Ogni aspetto delle voci demoniache e dei riff thrashy black metal si lancia nella ferocia e nell’intensità, con un uso minimo di synth che aggiunge un’atmosfera lugubre.La batteria spara a tutto spiano ritmi fulminei in brani come “Vorwärts Vernichter“, in cui il flusso dei riff taglienti vortica in un tuono che esplode in un’aggressività diabolica. Le voci sono tradizionalmente black metal, con uno stridore acuto che inietta una forza distruttiva che fa venire i brividi. La batteria è potente e implacabile e il mix di questi elementi si traduce in passaggi molto orecchiabili e melodici su “The Doom-Scrawl Of Taran-Ish“.
I Tsatthoggua hanno dedicato il loro nuovo album ai fan del black metal scandinavo. Tuttavia, la chitarra ha un suono molto tedesco e teutonico. I ritornelli orecchiabili sono sostenuti da una potente doppia cassa e spesso alimentati da blast beat. La semplice formula ricorda gli anni gloriosi della seconda ondata di black metal. La colossale esplosione dei riff di chitarra di “I Drive My Dogs (To Thule)” inizia con un feroce mid-tempo. Ci sono anche alcune parti roboanti e grandiose che mostrano il lato cantautorale di questi ragazzi tedeschi.
Chiunque ami il black metal grezzo troverà il nuovo album incredibilmente avvincente e coinvolgente. Il songwriting e la struttura chitarristica degli Tsatthoggua sono perfetti. Il terzo album in studio alterna black metal melodico e aggressivo, con la chitarra e la batteria al centro dell’attenzione per tutti i quarantadue minuti. Le parti di tastiera mettono tutti i brividi e scatenano riff minacciosi che turbinano come un rombo di tuono. La batteria incandescente mantiene un ritmo incalzante nel brano “True Black Love“, che contiene un assalto puro e violento. La band adotta un approccio diverso, preferendo concentrarsi su arrangiamenti musicali superbi. Questa sgargianza ci regala una furia black metal cattiva e cruda nel brano “No Paradise for Human Sheep”.
Il tono frenetico delle voci offre una varietà di stili che mostra l’evoluzione rispetto ai primi anni ’90. Soprattutto, Tsatthoggua si eleva al di sopra delle mandrie con un suono sinistro e tradizionale del black metal. Il pezzo forte della canzone è costituito da alcuni intensi assoli di chitarra con la chitarra ritmica che trasuda odio velenoso. Gloria Extasia” combina ganci di chitarra orecchiabili prima che la batteria scateni una grandinata di furia esplosiva. Anche se non tutte le canzoni sono suonate in modo diretto, Tsatthoggua alimenta i tempi caotici con il suono avvincente delle chitarre e la batteria mitragliatrice che inserisce ganci melodici nei momenti giusti.
Dalla Germania questo è il ritorno speriamo definitivo per i Tsatthoggua questi decenni passati in loro assenza sono stati giustificati da questo ottimo come back, assolutamente consigliato! .
Stefano Bonelli