Tides From Nebula

Instant Rewards

Band formatasi a metà del nuovo millennio e consistente di tre elementi pulsanti ed energici, i polacchi Tides From Nebula, escono con questo nuovo album Instant Rewards, che nella loro discografia risulta essere il quarto lavoro in studio. In un album pienamente instrumental-rock, il gruppo continua a sfoggiare brani esclusivamente strumentali potenti ed evocativi creando un mood unico ed immersivo per l’ascoltatore.Ho letto che la loro musica è spesso descritta come “catturare i suoni dell’universo”, questa definizione è chiaramente supportata dal loro stile che fonde post-rock dinamico con elementi esoterici. Il disco è stato creato e registrato nello studio di proprietà del gruppo e probabilmente ciò ha aggiunto una particolare qualità più diretta ed autentica del suono.La traccia di apertura è incredibilmente esaustiva nel predisporre il pensiero fondante dei Tides from Nebula, una breve transizione ricca di atmosfera cede il passo a tastiere fantascientifiche che violentemente si traducono insieme alle chitarre ed alla batteria, in un riff distorto e potente.

Una singola nota di chitarra serve per introdurre la seguente The Great Survey, che successivamente si dipana in un arpeggio diabolico in pieno stile Riverside, tutto straordinariamente bello…la terza traccia, Rhino, secondo me la meno ispirata, sembra quasi voler accompagnare la violenza di un gioco sparatutto, atmosfere pesanti e dure si fondono in un rock massiccio.Ritorniamo allo spazio ed alle sue atmosfere eteree con Fearflood, quasi uno space-rock condito da basso e tastiere molto evidenti che portano alla mente immagini alla Blade Runner.Flora è un bel momento tranquillo e da godere, gli strumenti sono orientati verso la pace e questa traccia rappresenta proprio così, un oasi di relax. The Haunting ci riporta all’intensità della prima traccia con il fragore di batteria basso e chitarra in stile hard.La breve ed enigmaticamente compassata Ashes introduce In The Blood, sette minuti di elettronica oscura e quasi decadente che rendono anche questo brano meritevole di attenzione fino alla naturale conclusione sfociante nelle note di The Sweetest Way To Die, un pezzo molto sperimentale che comunque segue la linea logica dei brani precedenti.

In conclusione posso senz’altro dire che si tratta di un ottimo album di rock strumentale nel quale i nostri eroi dimostrano di saperci fare alla grande nell’accompagnarci in questo viaggio sonoro attraverso lo spazio stellare.
Massimo Cassibba

Burned To The Ground
The Great Survey
Rhino
Fearflood
Flora
The Haunting
Ashes (reprise)
In The Blood
The Sweetest Way To Die

Maciej Karbowski – guitar, keys
Przemek Węgłowski – bass, keys
Tomasz Stołowski – drums