The Wrong Object
Story From The Shed
E innegabile che la Moonjune Records sia un etichetta dalla quale escono gruppi interessanti per via dell’ottimo lavoro che svolge in fase di selezione gruppi e per la produzione.
Come già accennato nelle altre due recensioni di DFA e Mahogany Frog , l’etichetta in questione si muove in territori di nicchia essendo il genere proposto dalle varie band un jazz rock fusion con influenze tipicamente inglesi andando a sfociare influisticamente nel cantembury sound e nel rock progressivo dei King Crimson più sperimentali Red e LArs Tongue In Aspic in primis.
La musica dei The Wrong Object è totalmente strumentale ed offre più di uno spunto di riflessione.Uno di questi riguarda l’indubbio talento dei canadesi, i quali riescono con la loro musica a creare atmosfere che catturano l’attenzione di chi ascolta si dal primo minuto del primo brano fino all’ultimo.Certo è che bisogna comunque avere una certa predisposizione per ascoltare questo band come del resto anche le altre di questa straordinaria etichetta, per non incappare in una errata interpretazione del loro lavoro, che credetemi non è di facile digestione.Di certo c’è che una volta superati gli ostacoli mentali che potrebbero impedire un sano ascolto, si verrà proiettati in un mondo suggestivo e particolare che vi elargirà emozioni a non finire.
Quindi se volte un mio consiglio, dovrete aprire totalmente la vostra mente per ricevere tutte queste sensazioni. L’altro punto è che a mo avviso è una fortuna avere la possibilità di avere a che fare con certa musica ,in quanto se accettiamo gli stilemi musicali che ci propone verremo arricchiti psicologicamente per poter essere in grado poi di affrontare anche ascolti più azzardati.Musicalmente il gruppo certa di riprodurre i suoni tipici degli anni settanta e questo aspetto , risiede soprattutto nella chitarra di Michel Delville novello Steve Hillage o Terje Ripdtal ed il drumming nervoso ed ecleittico di Laurent Delchambre ci riporta alla mente le pazzesche scorribande di un giovane Billy Cobham.
Tra i brani che per me hanno una rilevanza maggiore rispetto ad altri voglio segnalare la stupenda Malign Siesta dove i fiati riescono a d evocare le atmosfere tipiche dei locali fumosi ed anni trenta tipo il blue note , ma anche l chitarra svolge un ottimo di interdizione che travolge queste atmosfere sorprendendo l’ascoltatore di turno.Altro brano assai imprevedibile nel suo andamento è quello d’apertura davvero irruente fin da subito e che fa scattare dalla sedia avendo una tensione del tutto particolare (che pervade un po’ tutto l’album) . Ovviamente potrei andare avanti ma preferisco dare a voi l’opportunità della sorpresa, e vedrete che poi mi darete ragione almeno lo spero vivamente.
Stefano Bonelli
Moonjune Records
www.wrongobject.com
Sonic Riot at the Holy Palate
15/05
Sheepwrecked
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Malign Siesta
Theresa’s Dress
Rippling Stones
Theresa’s Dress (Reprise)
Strangler Fig
Waves and Radiations
Saturn
The Unbelievable Truth – Part I
The Unbelievable Truth – Part II
Michel Delville – electric & synth guitar, electronics
Fred Delplancq –tenor sax
Jean-Paul Estiévenart – trumpet
Damien Polard – bass guitar, electronics
Laurent Delchambre – drums, assorted percussion, samples, electronics