The Troops of Doom
A Mass To The Grotesque
Jairo Guedz ha fatto parte dei Sepultura, suonando la chitarra e il basso nel loro EP di culto “Bestial Devastation” e nell’album “Morbid Visions“. In seguito ha pubblicato due album e un EP con la band thrash brasiliana The Mist prima di formare i THE TROOPS OF DOOM durante la pandemia.La cosa che notando da parecchio tempo è che malgrado la pandemia la musica non si è fermata e l banche avevano produzioni in essere in quel periodo sono comunque riuscite a d andare avanti con grande merito.T.T.O.D. si possono collocare musicalmente verso una sorta di old -school con influenze del metal estremo sudamericano. La band è così formata:
Alexandre Oliveira (Eminence) alla batteria, Alex Kafer (Enterro) alla voce e al basso e il chitarrista Marcelo Vasco che tra l’altro è anche delle copertine di varie band quali Slayer, Borknagar, Dimmu Borgir, Kreator. È di fresca pubblicazione A mass to the grotesque nuovo album della band,che dichiara dalla prima all’ultima canzone l’amore viscerale che i Trooper hanno per quei primi tempi, ed il cui missaggio e mastering è stato realizzato dell’altrettanto iconico Jim Morris nel suo “Morrisound Studio ma d’altronde non appena si guarda il magnifico artwork del disco disegnato del leggendario Dan Seagrave si ha l’impressione anzi è più di un impressione dell’amore dei sudamericani verso l’old school.
L’album offre esattamente ciò che i fan si aspettano, ovvero thrash polveroso con un pizzico di death metal! Ed in questo senso “Chapels Of The Unholy” apre l’album in modo esemplare.Per quanto riguarda il sound la band è visceralmente attaccata agli Slayer e canzoni come Denied Divinity” e “Blood Upon The Throne lo stanno a dimostrare. Una cosa che potrebbe essere negativa è che dopo un po’ si ha come una sensazione di dejavu questo non vuol dire che le canzoni siano scontate o malcomposte tutt’altro, perché in vero sono tutte canzone che godono di un ottima scrittura che vengono davvero con grande professionalità.Il nuovo album “A Mass To The Grotesque” è una chiara dichiarazione d’amore ai tempi leggendari. A partire dallo splendido artwork old school del e dal missaggio e mastering dell’altrettanto iconico Jim Morris nel suo “Morrisound Studio“, che è stato il luogo di nascita di molte band death metal della Florida.
“” introducono alcuni riff in stile Slayer, ma per il resto le canzoni sono un misto di primi Sepultura, Opprobrium e un po’ di Testament dell’ultimo periodo. Questo potrebbe anche essere un piccolo punto di critica, ovvero che le canzoni diventano prevedibili dopo un po’. In qualche modo hai già sentito tutto quello che c’è in “A Mass To The Grotesque“, anche se le undici canzoni sono molto ben composte ed eseguite con professionalità.
Un disco che veramente ci mostra una band sugli scudi e mantiene quello promette quindi i loro fan possono stare tranquilli in quanto i The Trooper of doom sapranno dare loro pane per i loro denti
Stefano Bonelli