Syk

eartHFlesh

La band di Novara arriva al quarto disco dopo gli ottimi riconoscimenti per il precedente “Pyramiden” del 2022 e dopo numerosi scossoni di formazione che hanno colpito la band.

Infatti dopo la pubblicazione dell’ultimo disco, la cantante Dalila Kayros ed il batterista Mauro Maraldo sono costretti ad abbandonare la formazione per motivi personali, lasciando ai due superstiti, il leader e fondatore Stefano Ferrian ed il chitarrista ormai di lunga data Marcello Cravini, il compito di trovare dei sostituti.I nuovi membri inseriti sono Alan La Roca al basso e Federico Leone alla batteria, mentre per la parte vocale si è optato per la soluzione interna, ovvero il leader Stefano Ferrian.Nonostante i cambiamenti interni e di etichetta, passando alla Season of Mist, non ci sono stati impedimenti alla creazione della nuova fatica dal titolo “eartHFlesh

Questo quarto capitolo della band trova anche numerose novità dal punto di vista prettamente musicale.Dal cambio di voce che diventa  più aggressiva e feroce, ma anche più standardizzata per il genere, passando alla batteria che diviene molto più complessa e articolata, proponendo una creatività notevole nelle diverse soluzioni ritmiche.Il disco risulta sicuramente molto più complesso e articolato dei precedenti lavori ed è necessario un ascolto attento per coglierne le sfumature e i molteplici dettagli.Il mood si fa più oscuro e claustrofobico e la violenza aumenta considerevolmente pur mantenendo una nitidezza eccellente all’ascolto.

Infatti la produzione esalta questo lavoro rendendo chiare e definite sia le numerose sfumature, sia il groove potente e diretto delle parti più violente.Un leggero momento di tregua nella parte centrale che per certi versi abbassa l’attenzione all’ascolto, ma con accennate introduzioni melodiche che sembrano donare all’ascoltatore qualche piccola pillola di pace e tranquillità.

Il resto del disco esalta la complessità e gli articolati disegni ritmici che vengono incastonati perfettamente con questa forza bruta controllata.La voglia di esplorare mondi sconfinati e scegliere soluzioni aggrovigliate e dissonanti fa pensare ad un’ ambizione sempre crescente di questo gruppo, che sembra aver raggiunto una grande consapevolezza delle proprie capacità esecutive e creative.Se da un lato c’è questa consapevolezza, dall’altro vi è una sorta di avvicinamento a certi canoni del genere e una conformazione a certe sonorità più tradizionali e riconoscibili.

Un death tecnico, con atmosfere che sconfinano nel black, mantenendo un leggero sapore djent che era più evidente nei dischi precedenti.Sicuramente un disco qualitativamente di estremo livello, ma che necessità un’attenzione particolare.

In questa varietà di soluzioni assai eterogenee e compatte bisogna immergersi profondamente nel cupo e disturbante mondo dei Syk.

Daniele Giudici

I Am The Beast
Where I Am Going There Is No Light
I’ll Haunt You In Your Dreams
Earthflesh
The Sermon
The Cross
For To Themeselves I Left Them
The Passing

 Stefano Ferrian – guitars, vocals
Marcello Cravini – guitars, ambient fx
Alan La Roca – bass
Federico Leone – drums