Sword

III

Nel 1986 questa band canadese sforna un bell’album di heavy piuttosto focoso, ‘Metalized’, classico ma ben pensato. Nessun successo e quindi ammorbidimento nel 1988 col secondo lavoro. Anche qui nulla di fatto. Si era in preparazione del terzo full-lenght ma il gruppo si scoglie. E la lama viene risfoderata dopo 34 anni, ed essa scintilla ancora metallicamente utilizzando tra le cose composte parte di quelle prodotte prima della loro dipartita dalle scene. Heavy Metal nettamente ottantiano sebbene possiamo assaporare anche schegge alla Scorpions anni Settanta. Una pulizia di base che però ha la compattezza energicamente rockettara.‘(I AM) IN KOMMAND’ è una bella traccia veloce che si rifà molto allo spirito della N.W.O.B.H.M. anche se il guitaring ha a che fare pure con Michael Schenker.

Sulle tracce cadenzate e meno irruenti la band riesce a costruire un feeling accattivante come su quelle pimpanti, senza mai perdere di tono e forza, così come fa benissimo ‘DIRTY PIG’ con la sua calda distorsione, diventando uno dei migliori episodi del disco. La conferma di questo concetto è riscontrabile nella successiva ‘UNLEASHING HELL’ dalla leggera verve Street Metal; un ottimo momento elettrico e rolleggiante. Il middle-time alla Scorpions di ‘TOOK MY CHANGES’ è avvolgente, quando poi scatta la più dinamica ritmica l’evoluzione diventa gustosamente divertente, rockeggiando in senso vintage ma qualitativo, per infine terminare in senso acido proprio alla maniera degli Scorpions settantiani.Molta cura si offre alla funzionalità dei passaggi riffici, mescolando quelli classici con alcuni personalissimi. In effetti il rischio di farsi banali è evitato qualitativamente da tutta una serie di accentazioni e trovate piene di acutezza ideativa, in cui anche l’arrangiamento fa benissimo il proprio lavoro. Buone le linee vocali sebbene in generale meno ficcanti delle parti di chitarra.

Rimanendo sul cantante, possiamo dire che la voce porta le canzoni in direzione soprattutto dell’americanità degli Stryper. Possiede la stessa tonalità di Michael Sweet con anche performance stilistiche similari, e interpreta i brani con piglio battagliero. Egli è in possesso di un’ugola in grado di esternare acuti interessanti. Le strutture non sono complicate ma nemmeno semplici bordate; viene elaborata con intelligenza la propria espressività riuscendo a non far mancare mai l’aggancio accattivante. Solo sette song (la strumentale ‘Surfacing’ è un intro per il pezzo successivo), ma tutte belle e di sicura presa. Forse si sente l’età dei musicisti, e non è un fatto negativo. Si percepiscono meno convulsioni istintive della tipica giovinezza ma si guadagna spessore compositivo; si evince un certo equilibrio formale che li rende meno sanguigni, evidenziando un parziale cambiamento in cui però l’impronta rimane quella originale. I piccoli istanti vintage non rendono sorpassato l’ascolto, e l’apprezzamento non può che essere positivo. È un full-lenght che si vuole fare ascoltare più volte, non per capirlo, visto che lo si comprende immediatamente, ma proprio perché è un bel disco che sa afferrare.

Roberto Sky Latini

 

Massacre Records
www.swordmetalized.com

Bad Blood
(I Am) In Kommand
Dirty Pig
Surfacing
Unleashing Hell
Spread The Pain
Took My Chances
Not Me, No Way

Rick Hughes – vocals
Mike Plant – guitar
Mike Larock – bass
Dan Hughes – drums