Steven Wilson

The Overview

Con The Overview, il suo settimo album da solista, il genio del nuovo millennio Steven Wilson torna a immergersi nelle profondità del rock progressivo producendo un’opera ambiziosa e densa. Ispirato dall’ “Effetto Panoramica” (Overview Effect), dato dalla trasformazione interiore che gli astronauti sperimentano osservando la Terra dallo spazio, il disco si articola su due lunghi brani che esplorano l’infinitamente grande e l’intimamente umano.on questo lavoro, Wilson abbandona parzialmente le sperimentazioni elettroniche degli ultimi due album The Future Bites e The Harmony Codex, per abbracciare un sound più organico, con chitarre acustiche, tastiere evocative (Adam Holzman in stato di grazia) e una ritmica dinamica (Craig Blundell alla batteria). In effetti, si percepisce un ritorno alle radici progressive del passato; Hand.Cannot.Erase era un concept urbano e malinconico, The Raven That Refused to Sing un omaggio al grande prog degli anni ’70, The Overview è invece più vicino a Lightbulb Sun del periodo Porcupine Tree, per l’equilibrio tra melodia e complessità, ma con una visione più cosmica.

Le due suite contenute nel cd, si intitolano Objects Outlive Us (23:17) e The Overview (18:27). La prima è un caleidoscopio di emozioni e storie quotidiane e fa riflettere sulla fugacità dell’esistenza umana (“Siamo solo passeggeri”, canta Wilson), il tutto raccontato ovviamente con una grande maestria compositiva che ricorda i migliori lavori di Steven, dai Porcupine Tree al capolavoro da solista The Raven That Refused to Sing. Le influenze spaziano dai Beatles ai King Crimson, passando per suggestioni dream-pop e progressive metal, ma senza mai perdere coesione.
La seconda traccia, più sperimentale, evoca l’immensità dello spazio attraverso atmosfere ambient, voci sussurrate (quelle di Rotem Wilson, moglie dell’artista) e crescendo strumentali che ricordano gli ultimi Pink Floyd. L’ascolto è un’esperienza quasi meditativa: si passa dall’introspezione alla contemplazione dell’ignoto, con un finale (un assolo di sassofono su tappeti di synth) che lascia nell’ascoltatore un misto di meraviglia ed inquietudine.

The Overview è un capolavoro di rock progressivo moderno, un disco che unisce tecnica, emozione e profondità concettuale. Forse non raggiunge l’immediatezza di Fear of a Blank Planet o la commovente narrazione di The Raven That Refused to Sing, ma si colloca tra i lavori più maturi e coinvolgenti di Wilson.
La produzione è impeccabile e le due composizioni sono magistrali, le atmosfere musicali sono ipnotiche e tutto il lavoro costituisce un mix che alterna momenti di delicata fragilità a esplosioni di potenza sinfonica che impreziosiscono un viaggio dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, guidato da uno dei più grandi visionari del rock contemporaneo.
Un disco decisamente consigliato !!!

Massimo Cassibba