Steve Lukather

Bridges

Faccio  questa recensione con un mostruoso ritardo ogni tanto  capita  (sarà forse l’età ? chi può dirlo N.D.R.) che mi perda qualcosa nel mio scrivere di questo o quel artista e purtroppo l’amato Steve Lukather  è incappato in questa mia mancanza di cui mi scuso con lui semmai leggerà la recensione e soprattutto con i nostri lettori .Fatta questa premessa questo è il nono disco nella carriera da solista per il chitarrista il quale ha spiegato l’intenzione  di non pubblicare mai  più dischi  per i Toto , infatti ascoltando questo nuovo lavoro chiamato emblematicamente “Bridge” definendo il disco come una sorta di ponte  tra questa musica e la musica dei Toto.Poi come si dice in questi casi si spera sempre che magari per nostro cinismo,il buon Steve decida di nuovo per comporre materiale  per i Toto fosse anche solo per soldi.Il buon Steve ha chiamato a se i suoi amici  di sempre  David Paich ( l’autore  di una canzone iconica  come Rosanna N.D.R) e Joseph Williams il cantante che ha sostituito degnamente  Bobby Kimball, ed il sempiterno Simon Philips batterista che adoro per la sua duttilità (mio consiglio personale ascoltatelo  quando si cimenta nel jazz o nell‘heavy metal soprattutto nel primo disco del Micheal Shenker group N.D.R.).

Ad essere “cattivi” ma è nella realtà dei fatti Steve Lukather e David Paich hanno aggirato l’ostacolo per non dare i soldi alla moglie del defunto marito Jeff Porcaro Susan Porcaro-Goings la quale non avendo ricevuto il patrimonio dello scomparso Jeff ha intentato una causa legale contro i due Toto essendo gli amministratori unici della Toto Corporation. Per questo motivo non verranno mai più pubblicati brani a nome  dell’iconica band, e quindi Bridge rappresenta in tutto e per tutto quanto di meglio ci si possa aspettare da Steve Lukather  e David Paich.Il disco in questione dunque come detto si chiama Bridge si pone esattamente a metà tra l’esperienza solistica di Steve che comprende anche diverse incursioni nella jazz/fusion facendo del chitarrista americano uno dei musicisti più poliedrici al mondo, e la musica dei Toto,

quindi  potremmo anche considerare questo disco come se fosse a tutti gli effetti un nuovo disco della band di Hold The line. Ovviamente come del resto ci si doveva aspettare, la musica è di una qualità superiore rispetto al normale e se Avete amato i Toto amerete sicuramente anche questo disco che è stato realizzato con tutti i sacri crismi  che hanno contraddistinto da sempre la band americana , le bellissime ballad  Take my love con la grande voce  di Lukather e grandi canzoni energetiche tipo When i see you again e la ritmata e catchy Burning Bridge la bella Someone vicina a certe cose dei Police di Sincronicity il tutto mischiato sapientemente con la fusion fusion grande amore dei due pard. Inutile dire che  Bridge è contraddistinto dai grandi assoli  di chitarra e la voce stupendamente roca. Al disco come detto all’inizio della recensione  partecipa anche Joseph Williams che ha sfoderato una performance assolutamente degna di nota.

Il disco è accompagnato da una copertina molto bella in stile floydiano che ben esprime  la concettualità insita nel dischetto infine concludiamo consigliando questo Bridge al 100%.

Stefano Bonelli

The Players Club/ Mascot
www.stevelukather.com

Far from over
Not my kind of people
Someone
All forevers must end
When i see you again
Take my love
Burning bridges
I’ll never know

Steve Lukather – guitars and vocals
Joseph Williams – vocals
David Paich – keyboards and vocals
Stan Lynch – drums  (Tom petty and the heartbreaker)
Simon Philips – drums
*Jorgen Carlsson/ Lee Sklar – bass *(Govt’mule)