Spock’s Beard

The Archeoptimist

Dopo sette anni di silenzio discografico e un periodo di apprensione in vista di un eventuale scioglimento della band, gli Spock’s Beard sono tornati con il loro quattordicesimo album in studio, “The Archeoptimist“, il loro ritorno è stato annunciato a sorpresa, scatenando un’ovvia ondata di entusiasmo nella comunità dei prog-lovers.

Nello specifico, la lineup storica – Ryo Okumoto (tastiere), Alan Morse (chitarra), Dave Meros (basso) e Ted Leonard (voce) – è affiancata dal nuovo batterista Nick Potters, che sostituisce degnamente il seggio lasciato vacante dal mitico Nick Di Virgilio. La scrittura si avvale della collaborazione del paroliere Michael Whiteman, mentre la produzione è curata da Okumoto, con il mixaggio affidato al veterano Rich Mouser.Il sound registra un chiaro ritorno alle radici, The Archeoptimist suona come un omaggio consapevole alle glorie passate della band, in particolare al periodo di The Kindness of Strangers e Beware of Darkness, tuttavia, non si tratta di un mero esercizio di nostalgia in quanto l’album fonde il classico imprinting melodico e sinfonico degli Spock’s Beard con un’energia rinnovata e un’esecuzione impeccabile.L’opener Invisible parte con armonie vocali a cappella per esplodere in un arrangiamento ricco e tipicamente beard con cambi di tempo e tessiture orchestrali che si fondono alla perfezione con i ritmi della successiva Electric Monk, con chitarra e sezione ritmica in grande evidenza.Afourthoughts, quarto capitolo della serie Thoughts, combina richiami tematici ai predecessori con nuove progressioni, includendo un interludio vocale che ricorda i Gentle Giant.

St.Jerome in the Wilderness, mini-epopea che pur evocando Flow (da The Kindness of Strangers), si sviluppa con autonomia e complessità.La meravigliosa title track, che si sviluppa in circa ventuno minuti di suite, narra una storia post-apocalittica e alterna momenti sinfonici, sezioni funk guidate dal basso di Meros e assoli caratteristici di Morse. Il cerchio viene chiuso in maniera trionfale con gli undici minuti di Next Step, l’apertura è affidata a Okumoto con una fuga pianistica in stile Bach, poii melodie sublimi e un climax in stile Yes/Genesis.In questo lavoro ogni membro offre il meglio di sé, Meros (basso) è potente e preciso, Morse (chitarra) torna al suo stile innovativo e riconoscibile, Leonard (voce) gestisce con maestria le parti complesse, Okumoto (tastiere) è in forma smagliante ed infine Nick Potters alla batteria si integra perfettamente, dimostrandosi all’altezza della leggendaria eredità ritmica del gruppo.

The Archeoptimist è una riaffermazione corale dell’identità della band che pur richiamando il passato, rende l’opera fresca ed ispirata, con una produzione impeccabile e momenti di autentica magia progressive. L’album costituisce un ritorno a sorpresa e di alta qualità, per i fan storici, è un abbraccio rassicurante mentre per i nuovi ascoltatori rappresenta una perfetta introduzione allo spirito ed alla tradizione musicale degli Spock’s Beard. Un disco consigliatissimo !!!

Massimo Cassibba

TRACKLIST:

Invisible
Electric Monk
Afourthougths
St.Jerome In The Wilderness
The Archaeoptimist
Next Step

LINEUP:

Ted Leonard – vocals
Alan Morse – guitar/vocals
Dave Meros – bass/vocals
Ryo Okumoto – keyboards/vocals