Solstice
Clann
I Solstice, storica band progressive inglese nata nel 1980 attorno alla figura del chitarrista Andy Glass, hanno attraversato decenni di cambiamenti, scioglimenti e rinascite. Dopo un passato segnato da formazioni instabili e lunghi silenzi, il gruppo è oggi in piena rinascita artistica, e il loro ultimo album, Clann, ne è la prova lampante.
Un album che emana gioia e unità in un’epoca dominata da tensioni geopolitiche e incertezze, Clann si distingue per il suo messaggio positivo e edificante. Il titolo stesso, che evoca l’idea di un clan o una famiglia unita, riflette l’intenzione della band di offrire un’oasi di speranza e connessione attraverso la musica.Le sei tracce (sette con il bonus) sono un viaggio attraverso melodie luminose, arrangiamenti ricchi e una strumentazione impeccabile, con il violino di Jenny Newman e la chitarra magistrale di Glass in primo piano. Il brano d’apertura Firefly è un’esplosione di ritmo e vitalità, con un sintetizzatore pulsante e la voce cristallina di Jess Holland, nuova frontwoman della band. Il violino di Newman aggiunge un tocco folk-prog che ricorda i migliori momenti dei Fairport Convention o degli Jethro Tull. La traccia successiva,
Life è un pezzo ottimista, con una struttura dinamica che si evolve in crescendo, arricchita dagli assoli liquidi di Glass. Segue l’insolita Plunk, brano funky e ritmico, con un tempo strano e un uso sapiente degli ottoni. L’assolo di chitarra è un fulmine di tecnica ed emotività. L’omaggio ai King Crimson (il titolo cita il soprannome di Robert Fripp), è nella traccia 4, Frippa dai riff spezzati e un violino ipnotico che danza sopra ritmi complessi. Arriviamo quindi a Twin Peaks, il brano epico da 14 minuti dell’album: un viaggio progressivo che parte in modo meditativo per poi esplodere in un climax maestoso.
Earthsong è la canzone bonus e costituisce la rivisitazione di un classico del loro debutto Silent Dance (1984), riarrangiato con la sensibilità moderna della formazione attuale. Clann è un album che riesce a essere tecnicamente brillante senza mai perdere calore umano, la produzione è nitida e le performance sono eccellenti (in particolare la sezione ritmica con Robin Phillips al basso e Peter Hemsley alla batteria), e la voce di Jess Holland dona freschezza al sound. In un panorama musicale spesso cupo, i Solstice scelgono la luce, regalando un disco che solleva l’umore e ispira. Se amate il prog folk, il rock sinfonico o semplicemente la musica ben suonata, questo è un cd che merita di essere scoperto.
Massimo Cassibba