Simple Lies

Millennial Zombies

I Simple Lies si formano a Bologna nel 2006 ed arrivano al primo full-lenght, No Time To Waste, nel 2012, dopo i primi immancabili cambi di Line-up e chissà quanto lavoro preparatorio nel trovare una stabilità e una convergenza di stile.

A questo segue, nel 2015, il secondo lavoro: Let It Kill. Avendo ottenuto grandi consensi, la Band ha iniziato a suonare un po’ ovunque, sia in Italia che all’estero, aprendo anche per noti artisti come Angra, skid Row e Secret Sphere.

Questa breve biografia è dovuta non solo per dovere di presentazione e di cronaca, ma anche perché quello che salta subito all’orecchio, iniziando l’ascolto dalla prima traccia, The End, è l’accortezza nella scelta di un’atmosfera e di suoni che risultano sapientemente studiati per essere un biglietto da visita di grande effetto. Evidentemente l’esperienza sopra accennata, seppur limitata in Studio ad ancora due CD, è stata parecchia anche grazie ad un impegno Live determinante per la formazione artistica, non solo strettamente musicale, nella quale i Cinque si presentano con il loro Alternative Metal.

Un genere che comunque rappresenta solo le linee guida di uno stile compositivo ed interpretativo di una Band che pare affondare le ispirazioni formative un po’ nel buon vecchio Thrash e un po’ attinge ai Classici del genere, compresa magari una vena Glam (di quello tosto, però) sottotraccia, risultante come sussurrata in più di un punto durante l’ascolto. In sostanza, la sensazione è quella che i pezzi nascano da un apporto comune a tutti gli elementi della Band e che ognuno ci metta del suo. Infine, per non far prevalere la singola voce del coro e dopo opportuna maturazione, la “creatura” converge ad un risultato finale comune, come si conviene a dei buoni fratelli di palco.

Certamente Rubb-O e la sua voce caratteristica, versatile e potente come acuta e graffiante, costituisce un elemento trascinante e di spicco. Sempre espressivo, è capace di dare una vera e propria spinta in alto alle piene sonorità di chitarre di Jack H e Jam. Le due chitarre infatti si presentano cariche di una distorsione bella potente e fonicamente ben studiata, la quale quindi invade pur senza creare disagio, anche alle orecchie meno avvezze. Ancor più piacevole, se possibile, le sonorità scelte per il basso di Ash, il quale crea sempre un legante formidabile. Metallico, pervasivo e “grasso” quanto basta per dare profondità al tutto. Completa la trama ritmica la batteria di Zak, sempre preciso e senza comunque mai strafare avventurandosi in esibizioni di tecnica o velocità. Sempre quindi al servizio del pezzo, anche se in più punti avrebbe potuto permettersi maggiori sfoghi liberatori senza intaccare nulla, in un legame davvero affiatato con gli altri elementi.

Quanto ai pezzi, risultano ben studiati ed arrangiati. Non eccedono mai in lunghezza, non si dilungano in atmosfere magari più orientate al progressive (del resto non è quello lo stile dei Simple Lies, o almeno per ora), con un marchio di fabbrica quindi sempre essenziale e conciso. Le tracce inoltre non mancano mai di venire rinforzate dall’inserimento di cori che sottolineano sapientemente certi concetti.

Spiccano Mr. Leg Day, col suo intro di basso e il procedere sincopato, la ballad On a stage together, capace di stemperare le atmosfere cariche degli altri pezzi col suo arpeggiato, Flat Brain Society, con la sua urlata accusa ben evidente già nel titolo stesso e Here lies her ghost, la quale si pone come via di mezzo fra tutti gli altri pezzi essendo più pacata nei toni, senza comunque risultare troppo calma come On a stage together.

Probabilmente e fortunatamente la maturazione artistica  dei Simple Lies non è ancora giunta a destinazione e questo è solo un bene. Sarà per loro stimolante, infatti, continuare a completarsi, a fare esperienza (divertendosi come pare finora, il che è essenziale) sia nel meraviglioso mondo del Live come della fratellanza compositiva in studio. Tutti elementi di continuo stimolo, unico motore di una creazione sempre in fieri e mai stabilizzatasi, capace di proporre sempre idee nuove e creative, le quali inevitabilmente saranno cibo per le nostre orecchie.

M.Romeo

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Sneakout Records & Burning Minds Music Group – Distribuzione: Plastic Head