Septuagint
Acosmic Conflagration
Fondati nel 2014, i greci Septuagint arrivano al loro primo album completo dopo un EP (2014) e due split (2015-2019).Il termine Septuagint si riferisce alla traduzione della Bibbia Ebraica in greco comune, ma ne evidenzia anche la parte blasfema di tale concetto.
Quando pensiamo al black metal ellenico, ci vengono in mente epicità e melodia tipiche di quelle terre, ma in realtà qui siamo di fronte a un’interpretazione completamente diversa del genere.I Septuagint propongono un black metal che abbraccia in parte l’ondata dissonante e atmosferica, ma anche quella più battagliera e violenta.Nel primo caso, il gruppo che viene immediatamente in mente è Deathspell Omega, mentre nel secondo sono i Marduk a risuonare, con il loro incedere devastante e senza fronzoli.Le atmosfere alternano toni oscuri e profondi a suoni distopici e dissonanti, creando un connubio che sembra unire il black metal delle origini con quello più moderno.Vocalmente, ci si trova nelle classiche voci infernali del genere, anche se, in alcuni momenti, si percepiscono influenze dai Behemoth, sia per quanto riguarda la ritmica che per le parti vocali. Sicuramente apprezzabile l’alternanza tra suoni dissonanti e le feroci martellate di blast beat, che si ritrovano in modo marcato anche per ciò che riguarda la melodia e le atmosfere.
Una nota dolente riguarda la produzione, che tende a limitare l’impatto sonoro di ogni singolo strumento, rendendo il suono troppo omogeneo e simile.Infatti, la violenza finisce per diventare l’unico elemento trainante, quando sotto si percepiscono molte sfumature che, purtroppo, si disperdono, facendo perdere alcune componenti che sarebbero risultate decisamente convincenti.L’idea di abbracciare due filosofie di black metal e amalgamarle tra loro è sicuramente riuscita, e anche il modo in cui vengono fuse e alternate risulta azzeccato.Il disco scorre velocemente nei suoi trentacinque minuti di durata, mostrando sicuramente elementi piuttosto derivativi, ma che possono costituire un buon presagio per l’evoluzione futura dei Septuagint.
Un gruppo che cerca di creare una sua particolare visione del metallo nero, fondendo elementi e sfumature di diversa tipologia.
Daniele Giudici