See You Space Cowboy

Coup De Grâce

In contrapposizione alle mie tendenze musicali oggi mi appresto ad ascoltare ed esaminare una band di San Diego(California) che suona un genere che mai mi sarei sognato di recensire,i SeeYouSpaceCowboy,una band posthardcore/postpunk capinata da Connie Sgarbossa,vocalist estroversa di una band questa,che vede la luce nel 2016 e che quest’anno pubblica questo “Coup De Grâce”,un album colorito e zeppo di emozioni cangianti che mi ha colpito non poco.

Per descrivervi un pò cosa suonano questi ragazzi ho dovuto,non con poche difficoltà,andarmi a riascoltare alcune cosette che ho metabolizzato durante i miei trascorsi giovanili;in buona sostanza qui l’intensità hardcore fa a pugni con le linee melodiche stile A chemical romance e (a tratti) la follia degli ultimi Dillinger escape plan,utilizzando anche elementi terzi come sassofono e pianoforte,creando un connubio musicale di una certa eterogeneità e di piacevole ascolto.11 tracce di posthardcore/punk in cui le classiche melodie adolescenziali incontrano momenti più ritmati e pesanti,il tutto suonato in maniera ineccepibile e con una Connie Sgarbossa che sfoggia una buona interpretazione vocale in ognuno dei pezzi di questo album,supportata sia da Ethan Sgarbossa(fratello della frontman nonchè chitarrista e seconda voce della band) che da Taylor Allen(bassista e additional voices),con un gran gusto per le sonorità vintage che in questa release trovano il giusto spazio donando,di tanto in tanto,una sensazione di freschezza ed innovazione,cosa che in questo genere è difficile da trovare al giorno d’oggi.

Il turbine di emozioni inizia subito con “Allow us to set the scene“,con questo suo intro di sassofono che accompagna subito dopo l’ingresso della bella voce di Connie che ti catapultano in una atmosfera anni 50 veramente piacevole e raffinata per metà pezzo,fino a quando il tutto esplode letteralmente in un momento di follia musicale che introduce la vera anima hadcore della band,spiazzante,disturbante,niente male come presentazione;con “Subtle whispers to take your breath away” invece si entra nel vivo della rabbia adolescenziale con un pezzo in cui le classiche ritmiche del genere ed un ritornello accattivante ti coinvolgono immediatamente facendoti venire voglia di cantare insieme a loro.I midtempos e la tecnica sopraffina di “And the two slipped into the shadows” mettono a nudo tutto il nervosismo di questi ragazzi,la continua alternanza tra i cantati più puliti e melodici e le parti più hardcore sono una bella scena di inseguimento tra gatto e topo con una struttura musicale varia e mai noiosa che si adatta ad ogni singola parte.

Red wine and discontent” prosegue il filo musicale della precedente con una certa coerenza,melodico su un mid tempo suonato bene,con uno stacchetto metal alinuto 2:37 che ti fa scapocciare di brutto,bello anche questo,pieno di energia e tecnicamente ben congeniato;con “Lubricant like kerosene” si fa sentire lo spirito vintage rock in cui le interpretazioni vocali risultano le vere protagoniste di questa composizione,particolare e piacevole da ascoltare fino alla fine,con una parte di chiusura pezzo rallentata e coinvolgente.”Respite for a tragic tale” è praticamente un intermezzo musicale anni 50,in cui Connie canta su una composizione di pianoforte da classico locale vintage coi tavoli coi segnaposto dorati che ti trasporta direttamente all’interno di un film in bianco e nero,con tanto di applauso finale del pubblico presente in sala come a rimarcare il tipo di situazione inscenata,pezzo atipico e rigenerante.

Proseguo l’ascolto con “Silhouettes in motion”(poco meno di 3 minuti),un pezzo postpunk roccheggiante e coi soliti intermezzi melodici sempre ben cantati e che tendono a far mantenere saldi i canoni del genere,oggi saturo più che mai di una soluzione tecnica che è ormai una legge marziale;anche “To the dance floor for shelter” è incentrata su alcune melodie ben precise,ma musicalmente le cose cambiano un attimo rallentando ed intensificando le parti vocali all’ennesima potenza,lasciando alla fine quella di Connie su una parte più posata e malinconica,stroncata da una chiusura più rabbiosa e disturbata.Si cambia nuovamente registro con “Rhythm and rapture“,questo pezzo è quello che secondo me riesce a far cogliere maggiormente all’ascoltatore l’estro e l’attitudine degli S.Y.S.C.,il vintage rock si fonde alla perfezione con l’attitudine posthardcore di questi ragazzi,in un pezzo bello,vario e sbalorditivo.A 3 pezzi dalla fine di questo album riesco a captare una cosa importante,il livello tecnico di questa band è da elogiare in pieno,in ogni pezzo fin qui ascoltato c’è l’occasione di sentire varie chicche provenienti da ogni singolo strumento,situazione per cui la mia considerazione sull’efficacia di questo dischetto si fa ancora più corposa,e credetemi se vi dico che oltre alla rabbia giovanile qui ci sono anche serietà e dedizione considerevoli.

Sister with a gun” è un altro dei pezzi un pò più “metallosi” del disco, con l’immancabile ritornello melodioso ad imperare su tutto;”Chewing the scenery” è forse il pezzo più incisivo tra tutti,musicalmente pesante e variegato,in cui trova posto un ritornello cantato in coro che ti fa tornare diciottenne in un attimo alimentando una sensazione di malinconia del passato che colpisce non poco.”Curtain call” è l’ultimo del disco,e devo dire che data la natura del pezzo è perfetto come chiussura album:per ben 2 minuti e 40, un arpeggio di chitarra pulita fa da tappeto ad un cantato semplice ed orecchiabile,ad un certo punto,come in “Allow us to set the scene“,gli strumenti si accendono di rabbia e finiscono l’opera in un incedere andante e disturbato fino a chiudere i 4 minuti e 24 secondi della composizione.Ottimo lavoro questo “Coup De Grâce“,rabbia giovanile e stile in un colpo solo,mi è piaciuto parecchio ,altamente consigliato agli appassionati del genere ed ai rockers in genere.

Bravi S.Y.S.C.,un disco estivo e coinvolgente.

Giuseppe Musso

Pure Noise Records
www.syscband.com

Subtle whispers to take your breath away
And the two slipped into the shadows
Lubricant like kerosene
Respite for a tragic tale
Silhouettes in motion
To the dance floor for shelter
Rhythm and rapture
Sister with a gun
Chewing the scenery
Curtain call

Connie Sgarbossa – vocals
Ethan Sgarbossa – guitar and vocals
Taylor Allen – bass and vocals
Tim Moreno – guitar
AJ Tartol – drums