Report a cura di Giacomo Cerutti

SAXON + DIAMON HEAD @ Alcatraz – Milano – 10-10-2022

Stasera l’Alcatraz si trasformerà nel sacro tempio della NWOBHM in quanto per un’unica imperdibile data del Seize The Day World Tour. 

Il tour ospiterà due icone mondiali che non hanno bisogno di presentazioni ovvero i mitici SAXON capitanati dall’inossidabile Biff Byford, forti della pubblicazione del nuovo disco Carpe Diem uscito quest’anno, e, i leggendari DIAMON HEAD dell’incredibile Brian Tatler che quest’anno festeggiano il 40° anniversario del loro debut album Lightning Of The Nations del 1980 del quale hanno pubblicato la ristampa nel 2020. Inutile dire che le aspettative da parte del popolo metallaro old school sono altissime, sicuramente non verranno deluse da questi mostri sacri il cui sound ha influenzato innumerevoli band come Metallica e Megadeth, prepariamoci ad assaporare appieno questo evento organizzato dalla Vertigo hard Sounds.

Quando il locale apre il pubblico è sufficiente per occupare le prime file ma nell’attesa degli opener aumenta, riempiendosi di fans della vecchia guardia ma anche di più giovani affamati di metallo, infatti non appena le luci si spengono si sollevano urla e i DIAMON HEAD prendono posizione, accendendo la miccia sulle note di The Prince incendiando la platea in tensione. Vedere questi veterani in azione crea un’emozione senza eguali, sono sempre pronti a dare lezioni di heavy metal con grinta e passione, i riff di Andy “Abbz” Abberley sono lame di rasoio che fanno pelo e contropelo, mentre il massiccio Karl Wilcox fa tremare la batteria mettendo il turbo ad ogni pezzo, passando ai componenti più giovani Dean Ashton consolida la ritmica con mordenti linee di basso, il frontman Rasmus Bom Andersen espande la sua voce potente, pulita e di forte estensione.

Infine Brian Tatler pilastro portante ed unico membro originale dal 1976, si rivela ancora una inarrestabile macchina di riff e assoli taglienti che procede come una falciatrice, vedendo l’entusiasmo del pubblico il suo volto s’illumina di un sorriso smagliante, con piccoli gesti crea una forte interazione e anche i suoi compagni non son da meno, soprattutto Rasmus che si avvicina alle prime file sfruttando le casse sottopalco, oppure innalzando l’asta del microfono incitando il pubblico a cantare. Ovviamente la risposta è carica d’entusiasmo e senza indugi, i nostri procedono con la celebrazione dei 40 anni di Lightning Of The Nations che purtroppo dato il tempo limitato non riescono a suonarlo interamente, ma anche solo le cannonate It’s Electric e Helpless mandano i fans in delirio inebriati dalle classiche sonorità heavy, dagli ultimi dischi traggono Bones e The Messenger tornando poi agli albori con In the Heat Of The Night, infine il pezzo di chiusura non poteva essere che la pietra miliare Am I Evil?, cantata a squarciagola per un finale travolgente. Grazie alla loro energia, determinazione e forza di coesione, Tatler e compagni hanno dimostrato di essere le cinque facce di un diamante di altissima caratura incastonato nel metallo, la cui punta ha tracciato un profondo solco nel cuore dei fans che li acclamano rumorosamente, mentre lasciano il palco vittoriosi ai tanto attesi headliner.

SET LIST  DIAMOND HEAD:

The Prince
Bones
The Messenger
In the Heat Of The Night
It’s Electric
Lightning to the Nations
Helpless
Am I Evil?

LINE UP DIAMOND HEAD

Rasmus Bom Andersen – vocals
Brian Tatler – guitar
Andy “Abbz” Abberley – guitar
Dean Ashton – bass
Karl Wilcox – drums

SAXON

Dopo questa prima iniezione di heavy metal il pubblico che ha riempito l’Alcatraz, non aspetta altro che i loro idoli mentre la tensione diviene palpabile, finalmente la lunga attesa è ripagata e quando si spengono le luci la gente inizia a urlare, partono le note introduttive di Carpe Diem (Seize The Day) mentre nell’oscurità si intravedono le sagome dei mitici SAXON prendere posizione, ad un tratto il palco s’illumina e sotto i colpi di Niquel Glockler attaccano sul pezzo surriscaldando l’atmosfera. Ecco i cavalieri dell’Heavy metal britannico capitanati da Mr. Biff Byford, maestosi e imponenti prendono d’assalto l’audience padroneggiando i loro strumenti come armi da fuoco, sparando cavalli di battaglia alternati ai pezzi del nuovo 24° disco Carpe Diem, sì avete capito bene hanno pubblicato ventiquattro dischi e non hanno nessuna intenzione di fermarsi, si divertono come ragazzini esattamente come i loro seguaci di vecchio stampo che improvvisamente ringiovaniscono, cantando e saltando sulle note di I’ve Got to Rock (To Stay Alive), Metalhead e Sacrifice, acclamando anche i nuovi pezzi come Dambusters, Black Is the Night e Living on the Limit.

I nostri trasudano metallo da sia dalla pelle sia dagli strumenti, le corde roventi di Doug Scarrat fanno scintille sprigionando un turbine di riff e assoli micidiali, le possenti line di basso lanciate dallo scalmanato Nibbs Carter solidificano ulteriormente la ritmica, sostenuta da Niquel Glockler che si dimostra sempre una macchina da guerra mattatrice di piatti e pelli, infine le due colonne portanti dal 1978 ovvero Paul Quinn un fiume straripante di riff e assoli vorticosi che travolge tutto ciò che incontra, e, l’invincibile Biff Byford frontman carismatico, pieno di forza d’animo e attitudine che sfoggia la sua ugola d’acciaio tenendo in pugno ogni singolo spettatore. Il pubblico è sempre più in estasi e dà alla band il maggior supporto possibile con urla, applausi e cori d’incitamento, inoltre il crowd surfing è abbastanza trafficato, il culmine viene raggiunto con la terremotante Heavy Metal Thunder, acquietandosi subito dopo con la semi-ballad Broken Heroes e proseguendo sino al momento di far scaldare i motori e partire sulle incandescenti Wheels Of Steel, pezzo di chiusura che vede la band salutare e ritirarsi ma non abbiate paura perché hanno ancora munizioni.

Infatti dopo l’ennesimo coro eccoli tornare sulle dolci note della nuova The Pilgrimage dando poi spazio ai super classici 747 (Strangers In The Night) e Strong Arm Of The Law creando un medley con  Solid Ball Of Rock, ma c’è spazio anche per un secondo bis con Denim And Leather dopodiché il pubblico reclama Crusader, ma il buon Byff zittisce tutti annunciando la canzone divenuta il loro inno, la devastante Princess Of The Night con la quale raggiungono l’apoteosi dando ai fans il colpo di grazia, mentre pendono letteralmente dalle corde di Paul che si posiziona sulla cassa davanti al palco, facendo l’assolo finale seduto sulla spia. Metallari c’è veramente poco da aggiungere, l’età avanza ma i SAXON ancora oggi spaccano tutto e con una performance magistrale, hanno dato ai fans un’overdose di NWOBHM senza paragoni, sommersi da urla, applausi e cori i nostri eroi si ritirano a testa alta per l’ennesimo trionfo sul suolo italico.

Metallari e metallare questa è stata senza dubbio uno degli eventi migliori dell’anno, quando sullo stesso palco salgono due tasselli d’importanza storica, il risultato non può essere che una colata di metallo fuso che ha completamente asfaltato il locale, infiniti complimenti ai DIAMOND HEADSAXON che con immensa tenacia e passione hanno dato ai fans uno show adrenalinico, ringraziamo come sempre la Vertigo hard Sounds per aver organizzato questo incredibile evento. Alla prossima!

SET LIST SAXON

Carpe Diem (Seize The Day)
Sacrifice
Age Of Steam
I’ve Got to Rock (To Stay Alive)
Dambusters
The Thin Red Line
Living on the Limit
Dallas 1 PM
Heavy Metal Thunder
Broken Heroes
Black Is the Night
Metalhead
And The Bands Played On
Wheels Of Steel

Encore 1:

The Pilgrimage
747 (Strangers In The Night)
Strong Arm Of The Law / Solid Ball Of Rock

Encore 2:

Denim And Leather
Princess Of The Night

LINE UP SAXON:

Biff Byford – vocals
Paul Quinn – guitar
Doug Scarrat – guitar
Nibbs Carter – bass
Niquel Glockler – drums