RPWL

Crime scene

Premetto che adoro gli RPWL e sono molto felice di recensire il loro ultimo lavoro. Li seguo fin dalla fine degli anni novanta quando erano una cover band dei Pink Floyd ed avevo ascoltato con entusiasmo una loro rielaborazione di Cymbaline, un vecchio brano dei Floyd inserito nell’album More.

Come facile conseguenza, nel 2000, ascoltai con molta curiosità ed aspettativa God Has Failed, il loro album di debutto. Un lavoro con chiarissime influenze floydiane e con una scrittura molto melodica e di facile ascolto. A questo proposito vi invito caldamente ad ascoltare l’opener Hole in the Sky, una canzone che sembra stranamente e magicamente sospesa all’interno di Shine on You Crazy Diamond.Dpo qualche anno, lo stile comincia a diventare piu’ personale e lentamente abbandona il sound tipicamente floydiano per abbracciare un mood moderno e legato anche a nuovi gruppi come Porcupine Tree e Marillion con influenze sempre piu’ rock con sfumature prog e psichedeliche.Dopo la chiara sterzata verso orizzonti rockeggianti di Wanted (2014) e Tales from Outer Space (2019), con questo nuovo disco, come già la prima traccia Victim of Desire Crime Scene fa presagire, si ritorna finalmente ai tempi legati al prog.
La parte acustica e romantica del disco si apre con la bellissima ballad Red Rose, qualche accordo di chitarra acustica e poi il resto della band con la voce suadente di Yogi Lang che dà sostanza e melodia alla parte musicale ma non è finita qui, la magia continua con la successiva A Cold Spring Day in ’22, dove stavolta la chitarra acustica inizia il viaggio insieme alle tastiere sfociando in una struttura melodica perfettamente equilibrata. L’intro come un battito cardiaco di Life in a Cage, cambia il mood e ci porta in una zona piu’ oscura e misteriosa, ottimo l’assolo di Kalle Wallner alla chitarra elettrica che ci trasporta verso King of the World, il pezzo piu’ lungo del cd con i suoi quasi tredici minuti di prog psichedelico puro, qui la band alterrna la musicalità piu’ estrema alla melodia dell canto di Yogi rendendo questa piccola suite il cuore pulsante dell’album. L’ultima track, Another Life Beyond Control é forse l’episodio meno riuscito, con un sound molto anni settanta e probabilmente fuori dal contesto degli altri brani e comunque resta un brano gradevole ed ascoltabile soprattutto nella parte strumentale finale.

Ricapitolando, gli RPWL colpiscono ancora una volta al centro confermandosi come band di primo ordine. Sotto tutti i punti di vista questo Crime Scene è un ottimo album, da ascoltare molte volte per assaporare tutti gli angoli, anche quelli piu’ nascosti che sanno regalare emozioni e bellezza.
Massimo Cassibba

Gentle Art of Music
www.rpwl.net

Victim of Desire
Red Rose
A Cold Spring Day in ’22
Life in a Cage
King of the World
Another Life Beyond Control

Yogi Lang / vocals, keyboards
Kalle Wallner / guitars
Marc Turiaux / drums
Markus Grützner / bass