Rot Coven
Nightmares Devour The Waking World
Infuocati scenari apocalittici, morte e devastazione, cataclismi devastanti, ambienti desertici inquietanti.Questo è l’ambientazione trasformata in musica dal gruppo ROT COVEN e dal loro disco “Nightmares Devour The Waking World”.
Disco che si divide in due parti Phase I (inizialmente autoprodotto) e il seguito inedito Phase II, che vengono accorpati in un’unica uscita.Il 15 agosto uscirà questo album di debutto per la Aesthetic Death records di cui si può avere già un assaggio con il primo singolo “Accretion Disk Necropolis“Il duo propone una musica di difficile collocazione perché la carne al fuoco è davvero tanta, le influenze che vengono utilizzate per descrivere perfettamente gli scenari narrativi sono molteplici.
Possiamo identificare il gruppo in un industrial/sludge per nulla canonico, con numerose influenze che spaziano verso lidi sconfinati.La ricerca di proporre sonorità cupe e psichedeliche che rimandano al doomgaze, le chiare ispirazioni ad un dark ambient e l’inserimento di noise box ed elementi industriali, creano quanto di più disturbante si possa sentire.La Phase I del disco si concentra con la parte più sludge e ambient introducendo elementi metallici industrial e percussioni quasi tribali in un muro sonoro claustrofobico e inquietante.
La Phase II aggiunge elementi che richiamano al death marcio degli Autopsy, ma anche a pesantissimi riff doom ed elementi No Wave.L’introduzione di strumenti come chitarra e basso fa sì che la musica prenda un andamento nuovo rispetto alla prima fase del disco e anche le parti vocali, seppur ovattate, vanno a rispolverare il death vecchia scuola.Un disco che richiede sicuramente un impegno evidente per l’ascoltatore perché è eccellente la percezione di disturbanti sonorit e cacofoniche atmosfere che non danno scampo e vanno a colpire allo stomaco l’ascoltatore.Se si chiudono gli occhi la sensazione di disperazione e profonda devastazione si amplia per tutto il corpo, facendo provare sensazioni inquietanti e travolgenti.
Pensare al più cupo e devastato mondo post apocalittico che fa impallidire scenari cinematografici come “Mad Max” o “Apocalypse Now”.Immaginate lo scenario più apocalittico e disperato che conoscete e dipingetelo di un nero pece e se avete solo una minima speranza di tregua eliminatela completamente dalla vostra mente.Questo è la musica dei Rot Coven e il loro concetto musicale di fine del mondo.
Se l’obiettivo è perdersi completamente in un mondo psichedelico, nero e disturbante, questo disco è veramente consigliato.
Daniele Giudici