Rod Sacred
Another Day
I Rod Sacred, sono un nome storico del metal nostrano, che ha visto la loro nascita nell’85 e tra una pausa e l’altra oggi ritornano sulla scena con “Another day”, album prodotto per l’etichetta Metal Zone Italia. Devo dire che i brani di questo lavoro mi hanno lasciato una forte impressione. Si tratta di un album molto ben fatto, con influenze che spaziano dal rock classico che vanno dai Saxon, agli Scorpions, Iron Maiden ad arrivare ad arrangiamenti che sfociano nel prog.
L’intero album è un mix ben equilibrato di chitarre graffianti, melodie orecchiabili e testi potenti. Graditissimo è stato l’ascolto title track Another day che l’album ; un brano che in apertura ci colpisce con un riff energico con forte influenza prog seguito da una sezione di puro heavy metal. Bella la linea vocale, decisamente di stampo power, più epico. Le batterie incalzanti ingrandiscono il muro del suono, mentre le chitarre soliste danno quello “spice” di colore di cui il brano può ampiamente beneficiare, l’approccio del solo con le sue armonizzazioni e il bel sound potente (tipico di quei grandi chitarristi come Kiko Loureiro) fa da ciliegina sulla torta.
L’impatto di pura potenza tuttavia non è l’unico approccio della band, infatti già dalla terza track possiamo goderci la power-ballad Land of pain, le sue melodie “soothing” ci trasportano in questa atmosfera decisamente 90s, interessantissime in questo brano le scelte dinamiche e soprattutto di apertura del groove.
I brani e le scelte compositive, purché diverse e varie tra di loro si miscelano bene, sapendo dare una bella esperienza a chi ascolta, fornendo grandi e potenti atmosfere, pesanti riff old school alternati da momenti di maggiore relax grazie alle due ballads.
La durata dell’album mi sembra in generale in linea con la produzione vintage, l’ascoltatore può godersi l’ascolto dei brani in quanto il sound generale dell’album è piuttosto energico, con chitarre potenti, batterie incalzanti e melodie piacevoli. L’uso di riff di chitarra iconici e di assoli virtuosi richiama la tradizione del rock degli anni d’oro del rock, le timbriche vocali evocano i fantastici anni 80, evocano potenza e sono decisamente adatte al sound della band.
In sintesi, questo album è una rivelazione per la scena musicale contemporanea. Con le sue diverse influenze e il sound coinvolgente, si presta a molteplici ascolti e rappresenta un’esperienza musicale coinvolgente e intensa.Un ascolto che consiglio fortemente, sia agli amanti del vintage dei grandi gruppi rock del passato, sia ai più giovani che ad oggi si affacciano a questo genere.
Giuseppe Cacciapuoti