The Chronicle Of Cardinal Pablo Mendoza
Rise Of Tyrants
Tornano sul mercato discografico i Rise of Tyrants.La formazione orobica, a distanza di ben sei anni, è fuori con un nuovo capitolo. E che capitolo questo“The Chronicle of Cardinal Pablo Mendoza”! Un album di tutto rispetto, da assimilare dopo alcuni ascolti, anche se, già dalle prime note la linea è tracciata precisa. Si tratta di un death/groove metal, carico di energia e intelligenza, dove da una parte ci troviamo di fronte a tanta violenza sonora, mentre dall’altra i nostri si fanno valere per una buona caratura tecnica e capacità nell’arrangiare i brani.I Rise of Tyrants con tutta probabilità si sono lasciati alle spalle certi orpelli che strizzavano l’occhio ai “modern times” per tornare in sella alla genuinità e ferocia con cui abbiamo imparato a conoscerli già dagli esordi.Un album che non annoia, specie considerando che velocemente si passa da swedish death di forte impatto, Entombed, Dismember giusto per fare qualche nome, per trovarsi subito dopo inabissati nel grind dei primi Napalm Death .C’è da divertirsi, riffs convincenti, trascinano i brani, difficile citarne uno solo, questo è un full lenght da ascoltare tutto di un fiato e con tanto volume.E’ come se qualcuno volesse spingerci nel buco nero, non vediamo la luce!
Voglio soffermarmi solo un attimo sulla prova davvero più che positiva del singer Davide Cantamessa. Parti gutturali, altre scream, poco conta, il cantante sputa rabbia, c’è tanta cattiveria che non riesce a frenare!
In mezzo a tanta brutalità c’è spazio anche per qualche brano studiato e articolato, pur senza tralasciare l’aggressività, questo è il caso di dirlo ad esempio per la ragionata “How Can I Fuck Capitalism”. Ancora una volta la nostra Italia sforna un album da tenere in considerazione, specie per chi ha fatto del metal estremo una ragione di vita. Non lasciatevi sfuggire questo disco, errore imperdonabile!
In altro il nostro saluto!
Trevor Sadist