Reap
Born from plague
Da non confondere con gli austriaci Reap,band groove metal/melodic death metal attiva dal 2000,questi REAP sono un trio americano che avviano quest’anno la loro campagna antimusicale con questo “Born from plague”.Questa band grind è formata da veterani della musica estrema ed esattamente da Von Young/chitarra e backing vocals(Between the Killings, Colossus, ex-Deaden, ex-Putrefaction, ex-Lividity),Kyle Christman alla batteria(Horrific Demise, Metharoma, Protrusion, Sarcophagy, Human Filleted, ex-Catatonic Atrocity, ex-Purulent Infection, ex-Sadichist, ex-Between the Killings, ex-Gorgasm, ex-Found Gutted) e Jimmy Javins alla voce(Necrotic Disgorgement, ex-Omfg-Less, ex-Horrific Demise, ex-Forensic Dissection).
Solitamente,per dare un pò delle indicazioni direzionali a chi legge,tendo a nominare bands similari o quanto meno che diano l’idea generale di ciò che ascolto….bene,in questo caso diciamo che sono riuscito a cogliere caratteristiche riconducibili a ultimi Napalm Death,Teething e Lock Up.Con un rullante tirato al limite,un suono di basso prorompente ed una chitarra potente ed equilibrata,questo esordio discografico risulta un piccolo colpo di vento infuocato,prodotto e mixato molto bene;dico “piccolo” perchè questo dischetto è composto dalla bellezza di 20 tracce per la modica durata di 19 minuti,con pezzi che non arrivano alla durata del minuto,pezzi che non arrivano a 30 secondi,e poi c’è “FY2″(l’ottava traccia) che vi taglia perfettamente a metà coi suoi 2 enormi secondi di durata.Pesanti,veloci e precisi,i REAP sbalordiscono pezzo dopo pezzo in quanto a varietà delle composizioni,infatti dopo i primi “Right to hate”(pezzo di apertura pesantissimo) e la nervosa “Burst” ,arrivo a “Evolve degrade” che somiglia tremendamente a un pezzo dei Deicide grazie alla ritmica principale,fortissimo.
“Erase” è un pezzo che si sviluppa principalmente su un midtempo dove sentirete anche la capacità di Kyle Christman di accelerare fino a 7.000 Km/h con la doppia cassa,un vero fulmine letale,come anche in “Blue over black” dove Chritman scatena tutta la sua furia tra un blastbeat disperato e un midtempo,in cui gli inserti di doppia cassa lasciano a bocca aperta l’ascoltatore,ed il tutto in soli 64 secondi.Questo disco vola via veloce al punto che nel giro di un minuto e 7 secondi ascolto in ordine “Disrespect equals disrespect”,”Snowflake” e “FY2″,ovvero tre sussulti di rabbia e odio senza fronzoli in pieno stile grind strappatimpani;passo ad ascoltare “Fuqawf” ,che quasi mi ricordano i Massgrave di “Absurdity of Humanity”,per poi passare a “6 Fucking feet” pezzo in cui i nostri si dilettano a disintegrare Sting (si,avete capito bene,ascoltare per credere) e quindi arrivare a “Despicable”,un pezzo composto da 2 ritmiche (e dico 2) ed una chiusura pesantissima,sviluppato in un minuto e 18 secondi di musica,niente di più semplice ed efficace.
Gli spunti atipici sono ormai punti esclamativi che piovono dal cielo,”Ministers of hate” ,ad esempio,inizia con un fraseggio iniziale melodico di 20 secondi(eh si,almeno uno direte voi,eheheh) tale da sembrare un pezzo di metal tedesco per poi troncare l’illusione con un inesorabile blastbeat che per i restanti 20 secondi lascia spazio ad una chitarra che suona una ritmica che sembra una motosega;la successiva “9 seconds” è in buona sostanza un susseguirsi di stop&go coi colpi singoli di 33 secondi suonato appositamente in sincronia con il cantante che scandisce e vocalizza un testo diviso in sillabe,come fosse una serie di colpi di mazza scagliati prepotentemente.
Dopo la più lenta title track è il turno di “Filled with hate“,nervosa adrenalinica e delirante,tra i pezzi più belli dell’album insieme alle successive “Participation trophy” e “Istant expertise”,furiose e distruttive.”Are you offended”,pezzo di 47 secondi,in realtà suona per 25 secondi in quanto la parte iniziale è una sorta di audio introduttivo al limite della stupidità letteralmente incenerito dalla parte successiva appunto,in cui l’esplosione deflagrante dei blastbeats e dei pesantissimi riffs di chitarra non lasciano scampo.I 50 secondi di furia di “Vaginistic culture” fanno da supporto al pezzo di chiusura,”Coronalierus”,anche questo delirante e annichilente fino all’ultimo secondo.
Forti questi REAP,nella galassia del grindcore si accende una nuova stella,ascolto vivamente consigliato,Enjoy!
Giuseppe Musso