RAGEFULL MISERY / Ruttenskalle Disgorged Exsanguination

Split Album uscito il 5 Aprile 2024 che unisce due gruppi di origine portoghese e il loro approccio unificato verso il death metal, pur con sonorità ed influenze nettamente differenti.

I Rageful sono una band death metal originaria di Lisbona, Portogallo.La band è stata fondata nel 2011 dal batterista Paulo Soares che  inizialmente si chiamava “WALL OF DEATH.Quarto EP all’attivo per il gruppo che continua la strada intrapresa a livello di tematiche musicali, ovvero una proposta volta alla denuncia sociale e alla protesta.I Ragefull si presentano con un suono che strizza l’occhio all’old school, ma cerca di ripulirlo e rendendolo più moderno e nitido nell’ascolto.
Il tipo di approccio è decisamente legato più a sonorità che sono riconducibili ad un death metal di stampo americano.Si sentono chiaramente influenze con gruppi come i Deicide e soprattutto gli Immolation.I suoni sono decisi e violenti, ma non mancano interessanti cambi di ritmo e di intensità.

Queste tracce sembrano raccogliere ed amalgamare i passaggi più classici del genere e richiamare chiaramente le proprie influenze.La capacità del gruppo risiede proprio nel riuscire a mescolare sezioni riconoscibili nel mondo del death metal made in Usa e ricreare una proposta personale proponendo sonorità violente e aggressive pur mantenendo una certa raffinatezza e pulizia.In certi casi si ha qualche piccolo riferimento anche ad un approccio più tecnico come l’inizio di “medical chaos” che sembra addirittura provenire da gruppi come i Gojira.E’ sicuramente presente un senso melodico nel disco, ma a farla da padrone sono le frequenti variazione ritmiche e di intensità anche nell’approccio vocale.Sei tracce che aprono questo split album riportando l’ascoltatore nelle classiche sonorità death del mondo americano, donandogli una certa personalità.

Daniele Giudici

Due bands portoghesi uniscono le loro forze in questo split album pubblicando 6 pezzi a band,Rageful e Ruttenskalle,guidate entrambe da Paulo Soares,batterista e produttore portoghese che fonda i Rageful nel 2011 e i Ruttenskalle solo 2 anni dopo.Entrambe le bands suonano un death metal di matrice old school diversi tra loro,coi Rageful padroni di suoni piuttosto moderni e che godono di una produzione molto buona ed i Ruttenskalle che rievocano lo stile “swedish” coi loro suonacci marci e terremotanti.Malgrado le bands siano nate più di 10 anni fa,i “curriculum” discografici risultano piuttosto scarni,considerando che,sia i primi che i secondi,hanno all’attivo un full album e qualche single a testa e nient’altro,ma andiamo in ordine:

I 6 pezzi dei Rageful costituiscono l’Ep “Misery”,piccola release di quest’anno che esce allo scoperto a distanza di 4 anni da “Ineptitude”(full album di esordio della band).Il death metal proposto dai nostri è stilisticamente indirizzato da quello di bands del calibro di Obituary,Bolt Thrower e Necrot,quindi di matrice old school con dei suoni curati(forse fin troppo) e ben prodotti,ma,in antitesi alle bands appena citate,musicalmente abbastanza scarico e ricco di spunti poco incisivi.6 pezzi che non prendono quasi mai il volo,carenti di entusiasmo ed energia,ma soprattutto carenti di efficacia,in cui anche la presenza di certi blast beats non velocissimi(anzi…) non riescono a convincermi quindi annoiandomi rovinosamente.Bypassato “Enchained-a prelude to misery” che ritengo sia un intro che avrebbero potuto anche omettere,si parte con “Medical chaos“,forse il pezzo più apprezzabile della release,non velocissimo in realtà ma costituito da un paio di riff di chitarre niente male che rappresentano la struttura base del pezzo che comunque si sviluppa su un mid tempo piacevole da ascoltare e che occupa la maggior parte dei 5 minuti e 27 secondi.Passo ad ascoltare “Apathy“,e qua mi sale il devasto…..in buona sostanza è un pezzo in cui sembra di ascoltare i Lamb of god più noiosi e scialbi di sempre,rivisitati e riadattati in qualche modo per sembrare qualcosa di diverso,tentativo bocciato senza ripensamenti.”Lacking future” già mi garba abbastanza,pezzo piuttosto dinamico che ha un suo perchè ma che comunque mantiene la lancetta del carburante di poco sopra la zona della riserva;non male le partiture delle chitarre,ma a mio modesto parere mio preocuperei meno di inserire qualche assolo e rendere un pò più solida la struttura finale di pezzi come questo.”Pay to breath” è invece sufficientemente incisivo,che apre con un blast non particolarmente veloce ma con un gran bel riffone di chitarra che viene spezzato da dei bridges in mid tempo che ahimè bloccano letteralmente l’andatura generale del pezzo.Chiude questa piccola release “Hanging the teacher“,l’unico pezzo che mi è piaciuto in toto,di matrice thrash metal e con una struttura ben congeniata che tutto sommato salva almeno il 50% della faccia della band.Una prova di forza,questa,che non convince ma che è sicuramente una base di partenza per continuare a quadrare un pò la situazione sulla personalità della band.

Giuseppe Musso

I Ruttenskalle, guidati da Paulo Soares sono un gruppo death metal sempre di origine portoghese fondato nel 2013.Le influenze si spostano sul versante del death metal scandinavo con sonorità che richiamo gruppi come Dismember ed Entombed.Anche in questo caso le influenze sono evidenti e i richiami ai mostri sacri della scena sono chiari.Aspetto fondamentale è la presenza di uno spiccato senso melodico che riesce a intrecciarsi con la feroce ritmica di tutto il disco.
Le atmosfere, a tratti, arrivano a toccare confini quasi epici, le piccole pause che il disco ci concede sono affidate ad un truce cantato che assume un ritmo più cadenzato o ad assoli di chitarra coinvolgenti e virtuosi pronti a catapultarti nuovamente nella massiccia scarica di potenza.

La violenza non manca e si può quasi percepire uno sconfinare verso sonorità che si avvicinano al  blackened death nelle sezioni più feroci.Anche in questo caso il suono prende chiaramente radici old school, ma riesce ad essere pulito e chiaro all’ascolto.
Cinque tracce più un introduzione melodica, di death metal scandinavo che non ti lascia scampo e mantiene altissima l’attenzione da inizio alla fine.Un chiaro disco old school che riesce a suonare abbastanza moderno sia nel suono, sia nel tentativo riuscito di donare personalità alla musica proposta.

Daniele Giudici

I 6 pezzi dei Rageful costituiscono l’Ep “Misery”,piccola release di quest’anno che esce allo scoperto a distanza di 4 anni da “Ineptitude”(full album di esordio della band).Il death metal proposto dai nostri è stilisticamente indirizzato da quello di bands del calibro di Obituary,Bolt Thrower e Necrot,quindi di matrice old school con dei suoni curati(forse fin troppo) e ben prodotti,ma,in antitesi alle bands appena citate,musicalmente abbastanza scarico e ricco di spunti poco incisivi.6 pezzi che non prendono quasi mai il volo,carenti di entusiasmo ed energia,ma soprattutto carenti di efficacia,in cui anche la presenza di certi blast beats non velocissimi(anzi…) non riescono a convincermi quindi annoiandomi rovinosamente.Bypassato “Enchained-a prelude to misery” che ritengo sia un intro che avrebbero potuto anche omettere,si parte con “Medical chaos“,forse il pezzo più apprezzabile della release,non velocissimo in realtà ma costituito da un paio di riff di chitarre niente male che rappresentano la struttura base del pezzo che comunque si sviluppa su un mid tempo piacevole da ascoltare e che occupa la maggior parte dei 5 minuti e 27 secondi.Passo ad ascoltare “Apathy“,e qua mi sale il devasto…..in buona sostanza è un pezzo in cui sembra di ascoltare i Lamb of god più noiosi e scialbi di sempre,rivisitati e riadattati in qualche modo per sembrare qualcosa di diverso,tentativo bocciato senza ripensamenti.”Lacking future” già mi garba abbastanza,pezzo piuttosto dinamico che ha un suo perchè ma che comunque mantiene la lancetta del carburante di poco sopra la zona della riserva;non male le partiture delle chitarre,ma a mio modesto parere mio preocuperei meno di inserire qualche assolo e rendere un pò più solida la struttura finale di pezzi come questo.”Pay to breath” è invece sufficientemente incisivo,che apre con un blast non particolarmente veloce ma con un gran bel riffone di chitarra che viene spezzato da dei bridges in mid tempo che ahimè bloccano letteralmente l’andatura generale del pezzo.Chiude questa piccola release “Hanging the teacher“,l’unico pezzo che mi è piaciuto in toto,di matrice thrash metal e con una struttura ben congeniata che tutto sommato salva almeno il 50% della faccia della band.Una prova di forza,questa,che non convince ma che è sicuramente una base di partenza per continuare a quadrare un pò la situazione sulla personalità della band.

I 6 pezzi dei Ruttenskalle costituiscono invece l’EP “Disgorged exanguination” che prende il suo posto in questo split a distanza di 3 anni dal disco d’esordio del 2011 “Skin ‘em alive“;a differenza della release della band parallela di cui ho appena parlato,qui di concretezza ce n’è abbastanza.Il death metal di matrice svedese/finlandese proposto dai portoghesi è una bella botta di energia,coi suoni delle chitarre marci,classici del genere,ed una batteria terremotante su cui Paulo Soares pesta come un dannato.Musicalmente parlando questi Ruttenskalle incarnano lo spirito inconfondibile di bands come Dismember ed Entombed,pesanti,imbastarditi ed ispirati;beh si,ispirati,perchè pur “replicando” un sound come quello del death metal svedese che ha fatto la sua parte nella storia della musica estrema,i 5 pezzi che ho appena ascoltato (il primo è un intro xyz) mi hanno sbalordito e divertito,ma soprattutto ne ho apprezzato tantissimo il concept musicale.Maturi e padroni della propria concezione di death “alla svedese”,riescono a sfornare 5 belle mazzate,pesanti,old school e coivolgenti: “Destroyer of the flesh” apre le danze con un impatto tutto suo,pesante marcio e subito veloce come un treno e con i riffs plettratissimi delle chitarre che spaccano il cemento armato,con un gran bel senso della melodia ed arrangiato come si deve,insomma un’ottima impressione.I 3 minuti e 27 secondi del pezzo che ho appena ascoltato,hanno polverizzato brutalmente tutti e 20 minuti della release dei Rageful,quindi apro un paio di birre e metto su “Chaos”,il secondo pezzo dell’EP,ed è subito doom;gran bella apertura iniziale da marcia funebre e riffone in palm muting da aprire la terra,quindi via di mid tempo per dare un pò di “sprint” per arrivare al minuto 1:11,momento nella quale mi si è svuotata la cassa toracica per i 30 secondi di vuoto cosmico creato da un fraseggio di basso su una parte lenta che più lenta no si può,chitarre perse nel vuoto di due o tre accordi infiniti,quindi il baratro.Una parte paurosa che si ripete una seconda volta,al minuto 3:15 per la precisione e che mi lascia attonito,un gran bel pezzo death doom non c’è che dire.”Murderous desire” continua la crociata bellica di “Destroyer of the flesh“,subito veloce,d’impatto e fottutamente death metal,con un sacco di bei riff e ritmiche battagliere.”Ritual of the dead” e “Blood soaked cunt” non fanno che arricchire questo EP,due pezzi classici death svedese arrangiati e suonati con grande personalità,complimenti vivissimi!

Lo split in generale mi è piaciuto,soprattutto perchè mi ha mostrato le 2 facce di una moneta facendomi conoscere due bands che onestamente mi mancavano,i Rageful ancora un pò impacciati e alla ricerca di se stessi(?) e i fortissimi Ruttenskalle,acquisto consigliato.

Giuseppe Musso 

RAGEFULL
MISERY

Enchained – A Prelude to Misery
Medical Chaos
Apathy
Lacking Future
Pay to Breathe
Hanging the Teacher

João Arcanjo – bass
Paulo Soares – drums
Ricardo Pato – guitar
Leonardo Bertão – vocals
Tiago Rocha – guitar

Ruttenskalle
Disgorged Exsanguination

A Hymn to Exsanguination
Destroyer of the Flesh
Chaos
Murderous Desire
Ritual of the Dead
Blood Soaked Cunts

Paulo Soares – bass drums
Jorge Matos – guitars
Fred Brum – guitars
António Gonçalves  – vocals