Ra di Spina

Vocazioni

Vocazioni”, primo album ufficiale del progetto Ra di Spina, è molto più di una raccolta di brani: è un attraversamento profondo dell’anima sonora del Sud Italia, una liturgia laica in cui la voce diventa materia viva, corpo politico, rito collettivo. Pubblicato il 23 maggio 2025 per Agualoca Records e presentato allAuditorium Novecento di Napoli, questo lavoro si inserisce con autorevolezza nella corrente più fertile della musica contemporanea che guarda alla tradizione non come a un museo da conservare, ma come a un organismo vivo, in continua evoluzione.Guidato dalla cantante, performer e ricercatrice Laura Cuomo, Ra di Spina si avvale della collaborazione della voce di Alexandra Ida Mauro, delle chitarre e della produzione di Ernesto Nobili, e delle percussioni di Francesco Paolo Manna. Insieme, questi artisti compongono un’unità sonora fluida, capace di fondere etnomusicologia, elettronica sperimentale, folk e rock in un paesaggio acustico potente, viscerale eppure stratificato.

Il titolo “Vocazioni” è già una dichiarazione di intenti: ogni brano è una “chiamata” – alle radici, alla memoria, ma anche alla possibilità di trasformazione. Il disco si apre come un rituale, evocando le voci del passato per trasfigurarle nel presente. Le antiche melodie popolari, sopravvissute alla trasmissione orale e raccolte da cantori, ricercatori o dal lavoro di campo di giganti come Alan Lomax, diventano qui materia plastica, trasformata da synth elettronici, loop vocali e chitarre distorte. Il risultato è una tessitura sonora che non ricalca semplicemente il passato, ma lo reinterpreta, lo ricrea, lo rifonda.Ra di Spina ci invita a riconoscere la voce non solo come mezzo espressivo, ma come gesto primario e collettivo: l’elemento che dà forma all’identità e che unisce le comunità. Questo è evidente nella scelta di un impianto fortemente corale: Cuomo e Mauro intrecciano le loro voci in giochi di domanda e risposta, polifonie dense, respiri condivisi. È un ritorno al canto d’insieme, inteso non come armonizzazione formale ma come espressione comunitaria.

Il viaggio sonoro di “Vocazioni” tocca diversi registri espressivi, restituendo l’ampiezza e la ricchezza della tradizione musicale del Sud Italia. In “Madonni quant’è jirti stu palazzo“, brano carnevalesco di Ferrandina, si gioca con l’ambiguità semantica tra ascesa spirituale e desiderio corporeo, in un’oscillazione che trova la sua perfetta metafora nell’altalena. Le voci si inseguono, si sovrappongono, creando un effetto di trance che ricorda antichi canti rituali.”SantAnna” è una preghiera intima e potente alla madre della Madonna, eseguita con una vocalità femminile intensa e carica di simbolismo. Il brano ci guida in un mondo arcaico, dove sacro e maternità si fondono, e la sola vocale “A” del nome Anna diventa un richiamo fonico alla cavità generativa, alla fertilità, alla ciclicità della vita.

Il repertorio affrontato è ampio e variegato: dalla “ninna nanna di Carpino”, dolce e ipnotica, alla crudezza di “Surfarara”, canto dei minatori di zolfo, il dolore e la bellezza si inseguono, evocando corpi piegati dal lavoro e anime sospese nel canto. Proprio “Surfarara”, registrata da Lomax a metà Novecento, è uno dei brani più forti dell’album, dove l’intervento elettronico non indebolisce ma amplifica la durezza originaria del canto. Il suono metallico e ritmato delle percussioni simula il rumore del lavoro, la fatica, il respiro spezzato della miniera, mentre la voce emerge come unico elemento umano in un paesaggio disumanizzato.Tra gli altri brani spiccano “Matajola“, con il suo loop vocale ipnotico ispirato ai cantori di Longobucco, e “Ciuriddi di lu chianu“, adattamento di una melodia infantile francese reinterpretata da Rosa Balistreri, qui riletto con toni più introspettivi e autunnali.

La “Procidana”, struggente serenata d’addio, si fa canto di separazione e resistenza, mentre la “Nananà Tarantella” esplode in un gioco vocale nonsense, richiamo al potere catartico della danza e del Carnevale.I “Canti dei salinai” e la “Matarrese grottesca” completano la raccolta offrendo due esempi significativi del legame tra canto e lavoro: da un lato, la fatica collettiva delle saline, ritmata da melodie sincronizzanti; dall’altro, la teatralità popolare del canto, reinterpretato con una vena ironica e sciamanica.Ciò che rende “Vocazioni” così convincente è la capacità di tenere insieme elementi apparentemente inconciliabili: arcaico e futuribile, dolore e estasi, elettronica e organico.Il suono non è mai decorativo, ma funzionale alla narrazione: ogni arrangiamento è pensato per far emergere il senso profondo del brano, la sua vocazione originaria, il suo messaggio resistente.

La produzione di Ernesto Nobili si dimostra raffinata e attenta: mai invadente, ma sempre capace di valorizzare le dinamiche interne alla vocalità. L’elettronica non sterilizza, ma potenzia. Le percussioni di Francesco Paolo Manna danno corpo e ritmo ai brani senza mai sovrastarli.La direzione artistica di Laura Cuomo appare solida e visionaria, fondata su una conoscenza profonda della materia e su una capacità interpretativa che unisce rigore e trasporto emotivo.“Vocazioni” è un album raro, necessario. Un’opera che non si limita a “riproporre” la musica popolare, ma la rifonda su basi nuove, dialogando con il presente e con le sue urgenze. In un’epoca in cui le tradizioni rischiano di diventare folklore ed estetica priva di sostanza, Ra di Spina sceglie invece la via della resistenza sonora: cantare non per compiacere, ma per testimoniare, per ricordare, per sopravvivere.In questo senso, “Vocazioni” non è solo un disco da ascoltare, ma da vivere, da attraversare. È un gesto poetico e politico, un invito a ritrovare la propria voce, a condividerla, a cantare insieme. Perché, come afferma Laura Cuomo, “il canto è di tutti, perché è un gesto umano”.

E in questo gesto collettivo, potente, corale, risiede la vera vocazione della musica.

Anna Cimenti

Madonni quant’ è jirti stu palazzo
Sant’ Anna
Ciuriddi di lu chianu
Matajola
Procidana
Ninna nanna di Carpino
Tarantella di Montemarano
Matarrese grottesca
Surfarara
Canti dei salinai
Procidana (Live Studio)

Laura Cuomo – voce, elettronica e ricerca
Alexsandra Ida Mauro – voce
Ernesto Nobili – chitarra e produzione
Francesco Paolo Manna – percussioni