Coming Up To Consciousness
Pure Reason Revolution
Dopo gli splendidi Eupnea del 2020 e Above Cirrus del 2022, ecco l’attesissimo nuovo album che ancora una volta conferma la capacità del gruppo di fondere rock progressivo, pop e atmosfere sognanti, mantenendo un approccio profondamente personale. Con otto brani principali e sei intermezzi ambient, l’album si presenta come un viaggio sonoro che esplora tematiche oscure e introspettive, pur mantenendo una freschezza melodica e un’energia che caratterizzano da sempre il sound della band, Courtney e Greg Jong hanno anche cercato di esplorare nuove sonorità, ispirandosi a Talk Talk e Arctic Monkeys.I Pure Reason Revolution si concedono ospiti d’eccezione a partire dalla presenza del leggendario bassista Guy Pratt (noto per il suo lavoro con i Pink Floyd), in sette degli otto brani principali aggiunge un tocco di classe e un legame con la tradizione del rock. Jon Sykes (The Pineapple Thief) suona il basso in un brano, mentre Bruce Soord (anch’egli dei The Pineapple Thief) si occupa del mixaggio rendendo al cd una qualità sonora impeccabile.
L’album, dicevamo, si compone di otto tracce principali, intervallate da sei intermezzi ambient. Questi ultimi, pur essendo piacevoli, risultano forse superflui e non aggiungono molto alla narrazione complessiva del disco. Tuttavia, le otto canzoni principali sono ottime e dimostrano la maturità artistica della band. L’opener Dig Till You Die, con un bellissimo mix vocale quasi angelico, è un ottimo pezzo lento ed evocativo che in un crescendo drammatico diventa sempre più incisivo e cattivo. Betrayal, che è stata anche scelta come singolo, è una traccia spensierata e dinamica, quasi pop, con un ritmo coinvolgente e molto orecchiabile. Una dei pezzi più riusciti è sicuramente The Gallows, con un pianoforte in primo piano, un grande impasto vocale ed armonico con una conclusione ambientale che lascia il segno. La successiva Useless Animal permette alla band di mostrare la sua capacità di passare da atmosfere morbide a riff potenti, creando un contrasto affascinante che ovviamente sfocia in una bellissima melodia che io adoro.
Dopo l’interludio numero 3, la seconda metà dell’album si apre con Worship, brano ricco di contrasti tra momenti rumorosi e silenziosi che funziona alla perfezione così come Bend the Earth che con la sua armonia, la calda atmosfera e con una sezione ritmica particolarmente forsennata, cattura l’attenzione dell’ascoltatore. Lo standard del disco continua su livelli eccellenti con la straordinaria Lifeless Creature, dal ritornello memorabile, uno spazio strumentale suggestivo e una struttura impeccabile e con la conclusiva As We Disappear, canzone suggestivamente malinconica che pian piano si trasforma in una ballata alquanto melodica.
Coming Up To Consciousness è un lavoro che conferma e migliora sensibilmente i pur buoni dischi precedenti, il gruppo ha sicuramente raggiunto una mentalità ed una sensibilità tali da rendere evidente la loro capacità di evolversi con continuità e qualità, un disco che merita di essere ascoltato ed approfondito.
Massimo Cassibba