Product of Neglect

Synthetic Freedom

Dall’Australia mi arriva sotto mano questo album dalla forza distruttiva di questi Product Of Neglect album d’esordio da 10 tonnellate di watts di death core brutale da non farsi scappare assolutamente.Produzione stellare,strumenti con accordatura extra low ed una batteria con un rullante che è praticamente un bidone d’acciaio per gli scarti industriali,fanno di questo “Synthetic Freedom” un arma di distruzione di massa,pesante acido e dinamico.

Pur non viaggiando a velocità stratosferiche,l’intensità prodotta da queste 9 tracce (35 minuti di terremoto) è spaventosa,e con un Brandon Lee Haase alle parti vocali che risulta,nella sua versatilità,letale e perfettamente adatto alla proposta musicale di questi 4 australiani.Già ascoltando le prime 2 tracce “Echo in suffering” e “Bible Basher” son venuti giù una libreria ed i quadri appesi dello studietto in cui mi recludo,e dal condominio di fronte si è levato un coro di disperazione che mi ha inorgoglito non poco.Non vi nascondo che ho sempre avuto un certo pregiudizio su questo genere,soprattutto a causa di molte bands (non le nomino per non urtare la sensibilità(?) degli adepti del caso) che si perdono in funambolici ed egocentrici fraseggi da guitar heroes ed altri elementi accessori che snaturano il genere di provenienza,risultando accozzaglie prive di entusiasmo e cloache colme di emozioni incomprensibili,ma,per fortuna,questo combo australiano non rientra in queste definizioni.Monolitici e coerenti ad un certo modus compositivo riconducibile al death slam,questi Product of Neglect sono una vera macchina di brutalità,semplici e distruttivi in ogni pezzo o quasi,e con un solo obiettivo,distruggere la psiche di chi li ascolta;come detto in precedenza si parte con “Echo In Suffering” ed il suo mid tempo macinaossa ed un Lee Haase che dà subito prova di essere un posseduto davanti al microfono coi suoi screams lancinanti e la sua voce cavernosa e profonda.

Badate bene,qui di mid tempos ne ascolterete parecchi,ma non per questo sto a dirvi che verrete incatenati dalla noia,tutt’altro,l’intensità di ogni pezzo vi trasporterà in una situazione di annichilimento che vi lascerà senza fiato e non vi accorgerete minimamente dell’andatura a velocità media dell’album,dimostrazione del fatto che questi ragazzi sanno bene come coinvolgere l’ascoltatore nel loro vorticè di brutalità.La seconda traccia,”Bible Basher“,è un pezzo distruttivo,blast beat iniziale(ne ascolterete forse 2 o 3 in tutto il disco) e ritmica di chitarra pesantissima,successivo rallentamento da scapocciamento obbligatorio e via di sali e scendi ritmico che è una bellezza da ascoltare.Proseguo spedito (anche perchè la durata dei pezzi non consente tecnicamente di cadere nell’oblio,solo il pezzo di chiusura del disco raggiunge i 6 minuti di durata) e vengo travolto da “Perpetual Night“,anche questo pezzo composto su un mid tempo e con degli inserti di doppia cassa letali che strizza tantissimo l’occhio allo slam,quindi pesante ed inesorabile,a tratti talmente lento da far venire voglia di prendere una mazza e spaccare tutto.”Impending Desolation” prosegue la linea musicale dei pezzi precedenti,tra mid tempos e blast beats che si rincorrono, la chitarra suona una serie di ritmiche semplici ed efficacissime,ed il tutto è arricchito da una melodia di fondo drastica e di grande effetto;dopo 2 minuti e mezzo ho prenotato la seduta dallo psichiatra grazie al gran bel finale che vi lascia a bocca aperta.

La title track è piazzata esattamente a metà album e forse è il pezzo meno incisivo di tutti,andatura medio/lenta ed un fill di chitarra suonato su un tempo a rullante che risulta l’unica variazione di tutta la composizione,in realtà niente di eclatante.”Cerberus” sembra essere il pezzo più statico della release, ma non per questo mancante di intensità, arricchito anche una gran bella melodia che intorno al minuto 2:40 viene interrotta da un passaggio non proprio bello,anzi direi anche abbastanza privo di significato,che porta ad una chiusura lenta ed inesorabilmente profonda.Dopo il travolgente slam di “The Human Condition” è il turno di “In Your Memory“,un pezzo in cui mid tempo e “Slowmotion” si “rincorrono” fino ad annientarvi l’anima e così arrivo all’ultima “Stop And Stare“,e per me è una gran bella sorpresa:i suoi 6 minuti e 14 secondi si sviluppano in un modo abbastanza singolare, con quest’inizio in mid tempo con una parte di chitarra dissonante ed ipnotica interrotta da una successiva parte in cui si ascolta un ritornello melodico cantato con la voce pulita(!),fantastico,il tutto ripetuto per tutta la durata del pezzo,in cui i diversi arrangiamenti che concatenano il tutto rendono questa composizione una bellissima colonna sonora di chiusura di un disco di esordio davvero bello ed interessante. Gran bel lavoro,grandi Product Of Neglect!! Enjoy.

Giuseppe Musso

 

Echo in Suffering
Bible Basher
Perpetual Night
Impending Desolation
Synthetic Freedom
Cerberus
The Human Condition
In Your Memory
Stop and Stare

Greg Laird – guitars
Pierce Thompson – guitars
Brandon Lee Haase – vocals
Christopher Steley – bass