Pendragon
North Star
Seguo i Pendragon con attenzione ed entusiasmo da almeno trent’anni ed ovviamente ascolto con avidità ogni novità discografica che li riguarda. Per chi non li conosce posso riassumere la loro storia dicendo che esordiscono nel lontano 1984, in piena fase new progressive, con Fly High, Fall Far un album acerbo ma che a grandi linee denota lo stile melodico e romantico della band. Il vero e proprio esordio avviene l’anno successivo con il bellissimo The Jewel con sonorità che rimandano soprattutto a Genesis e Camel con suoni rarefatti, improvvise fughe e lunghe suite che coinvolgono pienamente l’ascolto.
Segnalo ancora gli straordinari The world (1991), The Window of Life (1993), The Masquerade Ouverture (1996) e Not This World (2001) che esprimono ai massimi livelli di composizione lo stile del gruppo.Dal 2005 con Believe ed i successivi lavori, avviene una svolta verso un rock piu’ graffiante ed energico a volte persino metal, albums che disorientano e destabilizzano i vecchi ed affezionati fan. Per ritrovare finalmente la vena perduta, arriviamo al 2020 con l’album Love Over Fear, un capolavoro musicale che ci restituisce a pieno titolo i Pendragon degli anni novanta, un album da ascoltare in loop che non stanca mai !
Nel 2023, dopo i noti fatti legati alla pandemia, i Pendragon ritornano con North Star, un EP legato a doppio filo a Love Over Fear. Le tre parti che compongono la lunga title track, una suite da diciotto minuti, sembrano uscite dai solchi del lavoro del 2020. Chitarre liquide e coinvolgenti, pathos alle stelle ed emozionante con delle voci perfettamente miscelate, questo è l’effetto di A Boy and His Dog primo frammento del lungo brano.
Un effetto distorto e poi una chitarra acustica velocissima ci trasportano nel far west, As Dead as a Dodo è un bellissimo pezzo acustico che fa da ponte verso la parte finale della suite, la dolcissima Phoenician Skies dove regnano ancora gli accordi straordinariamente e semplicemente complicati della chitarra acustica di Nick Barrett fino al minuto tre allorquando le tastiere ispiratissime di Clive Nolan vanno in cielo con una melodia celestiale per poi incontrarsi ancora con la chitarra stavolta elettrica di Nick. Fall Away è la traccia conclusiva, un po’ avulsa dal resto dell’EP, si apre con un flamenco che sfocia in una lentissima canzone dove la voce di Nick è in chiara evidenza sopra un tappeto di tastiere che sottolinea la melodia sacra ed austera.
Un EP di altissima qualità, consigliatissimo, che ha purtroppo come unico difetto la brevissima durata..sigh
Massimo Cassibba