Split album

OvO e Mai Mai Mai, due figure fondamentali della scena underground sperimentale italiana, uniscono le forze per un album split eccezionale. Questi artisti hanno continuamente ampliato i confini dei generi musicali, esplorando territori sonori estremi e inesplorati.
Formatosi nel 2000, OvO è un duo noise rock composto da Stefania Pedretti (chitarra, voce) e Bruno Dorella (batteria). La loro musica, tribale e apocalittica, è un assalto sonoro inarrestabile, un’audace fusione di noise rock, sludge metal, industrial rock e avant-doom. Rinomati per le loro intense performance dal vivo e il forte ethos DIY, gli OvO rimangono una forza unica nella musica estrema.
Mai Mai Mai è il progetto di Toni Cutrone, musicista e esploratore sonoro con sede a Roma. Fondendo il folklore tradizionale dell’Italia meridionale con il drone industriale, la proto-techno e le texture sonore pesanti, Mai Mai Mai crea performance coinvolgenti che trasportano il pubblico in un’esplorazione rituale dei suoni ancestrali.Dopo aver lasciato un segno indelebile al Roadburn Festival 2023, OvO e Mai Mai Mai si uniscono alla stessa causa, ora per un vinile split unico nel suo genere, che fonde i loro mondi sonori singolari. Sul lato A, gli OvO si scatenano con quattro nuovi brani, grezzi e abrasivi, che spingono ai limiti il loro noise rock caotico e selvaggio. Sul lato B, Mai Mai Mai si addentrano in territori sperimentali ed elettroacustici usando effetti naturali filtrandoli con gli oscillatori , tessendo un’atmosfera coinvolgente e densa, ricca di suoni rituali e manipolazioni elettroniche.
L’identità visiva della release è esaltata dalla suggestiva copertina realizzata dal tatuatore Arthur Tête de Mouton, che completa perfettamente l’incontro esplosivo tra queste due forze visionarie e la cui immagine questo uovo parlante, mi ha ricordato quello del film d’animazione il gatto con gli stivali.
Sicuramente questo sperimentalismo tout court risulterà indigesto a chi non è abituato a certe sonorità qui non può parlare nemmeno di jazz di cui sappiamo che l’essenza musicale è l’improvvisazione , no qui siamo di fronte a due band dedite allo sperimentalismo puro e semplice senza la classica struttura delle canzoni e soprattutto senza classificazioni. Ma se si vuole crescere in un ascolto più maturo, questo è sensa dubbio uno dei passi importanti per iniziare.
Stefano Bonelli