Sottrazione

Othismos

Arrivati al terzo album, la band toscana Othismos ci offre una nuova direzione musicale, che si discosta parzialmente dal loro passato.Dopo L’Odio necessario (2015) e Separazione (2019), questo disco ha l’intento di liberare il gruppo dal legame troppo evidente con le sonorità black metal, suoni che verranno comunque in parte utilizzati in forme e modi differeti.
La proposta si orienta verso un hardcore punk contaminato da noise e dal loro caratteristico blackened crust metal.Il black metal non scompare, ma viene inserito con sapienza e moderazione, sia a livello ritmico che atmosferico.La voce nervosa e tagliente di Filippo Masina è l’elemento che indirizza l’intera musica verso il caos e la devastazione più totale donando una sana dose di imprevedibilità e furia rabbiosa.
Le linee vocali interrompono in parte la standardizzazione della musica, che talvolta risulta un po’ troppo legata a schemi codificati e, in alcuni momenti, ripetitivi.Tuttavia, la fusione di questi generi dà vita a un’idea davvero interessante, con tutti gli elementi al posto giusto, senza particolari cedimenti lungo tutta la durata.I brani sono semplici e diretti e l’obiettivo del gruppo sembra essere proprio quello di catturare l’essenza del punk: la sua immediatezza e i cosiddetti “pugni in faccia”.

L’atmosfera rimane cupa e desolata, ed è sicuramente questo l’elemento che richiama maggiormente il black metal. La melodia contribuisce a intensificare la sensazione di desolazione, aggiungendo sfumature oscure all’intero disco.L’ascoltatore viene colpito da violente e incessanti suoni distorti, cupe e opprimenti atmosfere e scariche di caos e distruzione, senza grosse pause lungo tutto lo svolgimento del disco.
Nel complesso, ciò che emerge è un viscerale e istintivo senso di devastazione, amplificato da una massa potente di suoni metallici e nervosi, in un’atmosfera tenebrosa e torbida.
Una prova sicuramente valida, con molti spunti interessanti, ma che lascia la sensazione che si potesse osare di più.

La scelta di essere diretti e arrivare dritti al punto è apprezzabile, ma c’è la sensazione che ci sia ancora materiale che potrebbe portare la musica degli Othismos a un livello superiore.
Daniele Giudici

I Will Fade Away
Cops Are not People
Burn the Flags
The Mirror
Pars Destruens
They Declared War on Us
The Shape of Pain to Come
Death Forever

Filippo Masina – bass/vocals/lyrics
Luca Migliorucci – guitar
Matteo Maroni – drums