OIGRES

Don’t Stay Close To Me

Oigres nome non nuovo nel mondo musicale nostrano è una one man band  che risponde al nome di Sergio Vinci, questo Don’t stay Close to me non è un debutto  bensì è un disco che arricchisce la sua discografia da solista perché già esiste un altro disco che  usci nel 2019 che si intitola Psycho.

Oigres è il progetto solista del polistrumentista Sergio Vinci (già mente dei black metallers Lilyum, con cui ha registrato 9 album). Il progetto nasce nel 2015 a Torino per volere dello stesso musicista. La formazione subisce vari cambiamenti fino alla decisione finale di Sergio di continuare da solo, occupandosi di tutti gli strumenti. Se nel primo album del 2019 la formazione vedeva la presenza di ospiti al basso e alla chitarra solista, in questo secondo album “Don’t Stay Close To Me” Sergio Vinci si è occupato di tutte le fasi di composizione, registrazione, arrangiamenti, testi, voce, produzione e mastering. Questo nuovo lavoro evolvere lo stile del proprio progetto, utilizzando chitarre a sette e soprattutto a otto corde, sconfinando in nuovi territori come il doom, il djent e il metal estremo. I punti di riferimento di Sergio sono band come Pantera, Meshuggah, Yob, Otep e Deftones

. È proprio da queste basi che attinge il nuovo “Don’t Stay Close To Me”. Un album ancora più pesante e cupo del precedente, con testi che trattano di depressione, schizofrenia, paranoia, problemi sociali e disagio mentale in generale. La particolarità dei testi è che sono scritti in prima persona, come se si trattasse di un dialogo interno di una persona mentalmente disturbata che scrive i suoi sentimenti e pensieri in un diario. Questo secondo album è un viaggio nelle profondità più oscure della mente umana. È anche interessante  perché nella sua performance a volte drammatica e a volte straziante scaturiscono inevitabilmente in un turbinio di sensazioni disturbanti.Pur essendo un buon disco purtroppo non gode di una buona produzione essendo il suono generale grezzo ed essenziale ma questo tipo di produzione sono proprie del genere  atte ad ottenere un suono  marcio  cupo ed oscuro e avvolto in se stesso. A questa cupezza contribuisce la chitarra a otto corde che rende il suono ancor più pesante  che unita agli scream ed ai growl finiscono per essere il vero marchio di fabbrica dell’artista piemontese  il quale nell’arco delle dieci canzoni ci mostra di avere un talento nel creare queste atmosfere peculiari.

Se siete appassionati del genere  Don’t Stay Close To Me aggiungerà qualcosa in più nei vostri ascolti e troverete pane per i vostri denti.

Stefano Bonelli

No Life
Don’t Stay Close To Me
Earthquake Of Damned Souls
World Whore
I Walk Slowly
Cold Wind
My Shadow
For You

Sergio Vinci – All Instruments