OCEANA
OCEANA
“La formazione delle galassie è infatti guidata dall’evoluzione gravitazionale della materia oscura, ma le proprietà delle galassie sono plasmate dalla retroazione energetica esercitata dalle stelle massicce e morenti, specialmente dalle esplosioni di supernove”.
Ed è proprio un piccolo universo parallelo ai Novembre che si creò con questo (Ep) di 21 minuti nel 1996 purtroppo finito nel dimenticatoio, ove oltre alla bravura di Mr. Marconcini (Sancho) alla batteria e Alessandro Santori alle chitarre, abbiamo il perno fulcro della band Massimiliano Pagliuso cui interrotta la prematura esperienza con la sua band è andato a dare linfa ai Novembre nel 1997 creando il plasma che gli ha permesso di far uscire capolavori quali Classica 2000,Novembrine Waltz 2001, Dreams D”Azur 2002(La riedizione risuonata del loro primo album), Materia 2006, The Blue 2007, Ursa 2016.
In pratica per me non hanno sbagliato un colpo alla fine è una band come i Moonspell, i Katatonia o i Paradise Lost,alla fine si ama o si odia. Comunque tornando alla genesi nel 1996 esce l”album in questione, con parti cupe contrapposte a sprazzi di luce un doom gothic metal riavvicinabile e ricollegabile come sound a cose create da mr. Dan Swano nei suoi primi lavori dei Nightngale. Inizia tutto con un intro (Carillon) uno scroscio di un onda marina, ed il vagito di un bambino.
La voce del singer che passa dal clean al growl con maestria, creando un”atmosfera cupa che da preambolo al primo vero brano, la creazione che parte con la prima perla Hidin Lies(nascondere bugie), brano ove si percepiscono i sentimenti di chi lo suona e lo ha scritto, la falsa felicità e l”illusione nelle parti più clean e l”amara verità che spunta fuori nella parte più cupa, come un destino avverso che vuoi cercare di contrastare. Plauso alla bravura di Mr.Pagliuso nel mood creato con la chitarra da 1:31 minuti fino all”esplosione ad 1:51 minuti, la rabbia conclamata dall”ottimo lavoro dietro le pelli di Mr.Sancho, di mestiere l”accompagnamento di Santori con la chitarra e la voce sempre del singer modulata a dovere sia nelle parti pulite che nel growl.Il finale da gasamento e devo dire che anche a giudicare dalla giovane età dei membri, c”erano delle forti basi di bravura, cosa che oggi in Italia nell”underground non esiste e c”è ben poco, la maggior parte si ergono a musicisti e artisti quando non sanno cos”è la musica e le sensazioni che deve dare. Forse pensano che sia il trillo del citofono quando vanno a trovare un loro amico coatto(ride ogni riferimento è puramente casuale). Proseguiamo con il terzo brano che inizia con un solos in stile Chuck Shuldiner di Human fonte d”ispirazione per mastro Pagliuso che non ammorba con il suono come suoi colleghi con solos all”infinito, ma ci delizia con parti acustiche che al sottoscritto piacciono, creando la giusta atmosfera come questa Fall to silence, ove non si può parlare di silenzio in quanto tanta tecnica e precisione non si può solo che elogiare. Il gruppo è compatto e preciso, come l”inglese ben cantato e non maccheronico come quello fatto da certi loro colleghi.
Molto bello e coinvolgente l”attacco con la chitarra da 8:14 minuti, che sfocia in un assolo aperto, come una liberazione di questo silenzio obbligato. Prosegue la piccola Outro di 1:14 minuti I”ll be in Her che finisce con un rumore di un remo che voga su di una barca o forse scialuppa che si salva da un naufragio in mezzo a relitti di navi antiche risucchiate da qualche entità marina…(Queste cose mi ricordano molto le outro dei Pestilence di Testimony of the Ancients cose che fanno sognare….anche a distanza di anni)Di mestiere la successiva Violated Tears(Violet) molto gothigheggiante in stile Draconian Times per intenderci, con quei suoni ruvidi dell”epoca che a me fanno impazzire e che comunque per quanto pezzo d”ordinaria amministrazione fa il suo dovere. La parte migliore di questo brano si evolve dai 14:38 minuti, per sfociare in un mood doom sepolcrale e malato che ci piace tanto!!! Chiude degnamente quest”opera Tragicomic Reality, specchio forse della società dell”epoca o forse un preambolo o una previsione di ciò che sarebbe accaduto oggi? A questo dubbio possono rispondere solo coloro che hanno creato questo cd. Il brano è scorrevole dinamico e leggero, proprio per andare a snellire le tracce precedenti, un pò come facevano i Paradise Lost con Sweetness, tutto poi finisce e ci lascia l”amaro in bocca, anche perchè avremo voluto sentire altre canzoni suonate da loro, ma non disperate molto presto ci saranno news e sorprese per l”uscita del nuovo album degli Oceana e non dico altro……. Migliori brani dell”album la doppietta Hidin”Lies e Fall To Silence.
Concludendo non si può far altro che andare a ricercare l”album in questione oramai introvabile per riascoltarlo , oppure sentirlo su you tube anche se almeno per me non è la stessa cosa, anche perchè quando si apre il libretto di un cd ben fatto, si avverte proprio il lavoro che che c”è dietro ciò, l”odore della carta, la passione trasmessa tutto ciò che questi ragazzi volevano dare agli ascoltatori in una sola parola emozioni. Una delle migliori uscite del 1996 in ambito underground, parola di Berserk andatelo a recuperare e non ve ne pentirete.
Fabio Berserk
Intro (Carillon)
Hidin’ Lies
Fall to Silence
Outro (I’ll Be in Her)
Violated Tears (Violet)
Tragicomic Reality
Massimiliano Pagliuso – bass, guitars (acoustic), guitars (lead), guitars (rhythm), keyboards, vocals
Alessandro(Sancho)Marconcini – drums
Alessandro “Drughito” Santori -guitars (acoustic),guitars (rhythm)