Nocturnal Breed

Carry The Beast

A volte ritornano! Quando pensi che qualche band sia stata direttamente inghiottita dall’imbuto infernale, inaspettatamente ti ritrovi un nuovo platter tra le orecchie e mentre lo ascolti continui a chiederti: ma questi demonietti non erano andati a fare compagnia a satanasso nella parte più buia del regno luciferino? Invece eccoli nuovamente lì pronti a trapanarti i timpani ancora una volta: sia ben chiaro che non è affatto un dispiacere, anzi, soprattutto se si tratta di band che sono assurte allo status di cult band, come lo sono i Norvegesi Nocturnal Breed.

Un ritorno sulle scene ampiamente gradito, soprattutto perché in un mondo dove tutto è estremamente iper tecnologico, una band come i è ossigeno allo stato puro: il loro settimo full-lenght, , infatti, è stato registrato senza l’ausilio di alcun tipo di sistema tecnologicamente avanzato, pertanto un ritorno alla vecchia scuola analogica e soprattutto un ritorno a quella loudness naturale, offerta soltanto dalla saturazione degli strumenti e non da sistemi di compressione digitale, filtri e altro. Tutto ciò che si può trovare in questo disco è meravigliosamente old school e zero ammennicoli elettronici: uno studio di registrazione, basso, chitarra, batteria, un desk con tutto ciò che serve per la registrazione analogica e un altro desk analogico per il master finale: non resta che alzare il volume e iniziare un headbanging forsennato.

Carry The Beast, come detto, è il settimo album in studio della band norvegese e non varia di una virgola la formula che ha contraddistinto i Nocturnal Breed dalla loro formazione, nel 1996, ad oggi: una mistura bastarda di speed thrash/heavy classico/Motorhead/punk/black metal primordiale; ma il bello è che ad ogni disco, nonostante si sappia esattamente cosa aspettarsi, il trio riesce sempre a non cadere nell’errore della ripetitività e a sfornare dei platter sempre molto interessanti, grazie anche all’estrema capacità di riuscire a fondere alla perfezione questi sound in una forma canzone ben strutturata e splendidamente eseguita.

Chiunque si approcci a Nocturnal Breed deve sapere che qui non troverà nessuna concessione alla modernità e nessuna concessione a picche d’angelo varie, qui si va dritti al sodo macinando riff su riff che passano dalla scena thrash teutonica o della Bay Area a momenti in cui è l’eredità di Lemmy e dei suoi sempre immensi Motorhead a farla da padrone ad altri attimi in cui sembrerebbe udire il riffing di Quorthon e dei suoi altrettanto imprescindibili Bathory (soprattutto quelli di Blood Fire Death), passando per tutta l’eredità del punk rock più sporco e crudo mescolato con rimandi al classic metal: Marcyful Fate su tutti.

Carry The Beast è grezzo, sporco, veloce, oscuro e maligno come solo un disco che porta dentro di sé tali influenze può essere ma è anche un disco che ha un non so che di personale, perché il caro vecchio bastardo S.A. Destroyer (molti lo ricorderanno perché ex live session al basso con i Satyricon) riesce a non cadere mai nel mero copia e incolla o del plagio, in qualche modo i riff sono dei rimandi, capaci di evocare ricordi di quei suoni o di quel modo di riffare di una band piuttosto che di un’altra, ma mai si può parlare di un rimando diretto a causa di un riff o di un passaggio che pare essere preso in prestito da una band del passato. Il disco coinvolge ampiamente ed è un invito per nulla velato a liberare tutti i nostri istinti primordiali, lasciando che sia la musica a guidarci e a dettare i ritmi delle nostre reazioni, scorrendo sotto pelle come ulteriore linfa vitale.

Come ho già detto, questo non è un album per animi gentili, è volgare, sboccato e soprattutto marcio e in questo è da sottolineare come la produzione sia perfettamente calzante alle composizioni, dando quel giusto senso di oppressione e effluvi sulfurei che un platter del genere deve avere.
Qui la vecchia scuola domina su tutto e non importa che ciò possa risultare anacronistico perché l’ora e poco più della durata del disco è divertimento allo stato puro.

Daniele “Darklordfilthy” Valeri

Carry The Beast
Thrash Metal Hate Saw (The Last Act Of Terror)
Knights Of DenimSalt
The Wounds
Atomic Cruiser
Raise The Flag… And The Hordes Will Follow
Nosferata
Lady Vampire
I Ain’t Marching Anymore
I Felt Nothing (CD bonus track)
Trench Fever (CD bonus track)
Blitzhammer (CD bonus track)

S.A. Destroyer – vocals, bass
Maztor – guitars
Fineideath – guitars
Tex Terror – drums, vocals