Nita Strauss

The Call of the Void

Per l’americana chitarrista di Alice Cooper è venuto il momento di rimarcare la sua indipendenza confermando la propria presenza con un secondo lavoro solista dopo ‘Controlled Chaos’ del 2018, ed il significato sta nel porsi  verso lidi più accattivanti e  commerciali, che però non mancano di tensione e durezza. Quindi meno brani strumentali e invece ospiti famosi per farli cantare negli altri. Ma la chitarra c’è e non è un optional.

Nonostante in questo nuovo disco solista ci siano brani cantati, a differenza del precedente, la prima traccia è una strumentale, come a voler rimarcare che il lavoro è prima di tutto quello di una chitarrista. E così ecco che l’apripista è una ‘SUMMER STONE’ melodica, sì, ma piena di scatti in avanti ed elettricità da vendere, con una sei-corde che è in prima linea sorretta da una ritmica dinamicissima. Naturalmente subito dopo deve venire il brano cantato, per equilibrare il tutto, rendendo chiaro che qui troveremo entrambe le espressività. ‘THE WOLF YOU FEED’ è un bel pezzo aggressivo ma anche catchy nel suo bel ritornello; tutto a voce femminile tra growl-scream e ugola pulita (appunto quella del ritornello), che viene interpretata da una Alissa in tiro, perché diventi un pezzo del tutto dentro la stilistica degli Arch Enemy, e dove però l’assolo liquido e limpido dimostra la presenza valoriale della chitarrista.

Tra i brani cantati emerge forte anche ‘DEAD INSIDE’ con la sua cadenza incombente che la voce impone con notevole virilità senza essere violenta ma avendo dalla sua tono e calore per una densa mole di atmosfera. Altra piccola perla è ‘VICTORIOUS’ che suonata con una verve heavy si apre ad un ritornello corale che bene si adatta alla sede live. Si salva alla grande anche ‘WINNER TAKES ALL’ dove l’interpretazione canora di Alice Cooper rispetta la sua propria essenza anche se in un brano dall’ambientazione un po’ diversa, non tipica del personaggio:è lui che è tipico!  La seconda strumentale in scaletta, ‘CONSUME THE FIRE’,  riafferma quanto sia più particolare il comporre come una classica guitar-hero piuttosto che legarsi a schemi precostituiti del cantato; questa song, oltre che elementi da shredding, contiene anche una anima dai guizzi artistici. Poi ci sono due belle melodiose strumentali davvero intense come ‘SCHORCED’ e ‘KINTSUGI’ che danno il senso della sinuosità e della voglia di esprimere vibrazioni positive. Sono entrambe ballate raffinate che scivolano via fluide attraverso una scorrevolezza gentile, la prima leggermente più allegra e frizzante, la seconda più legata ad un’aria di pathos e dolcezza. La finale ‘SURFACING’, suonata insieme al chitarrista dei Megadeth, è un episodio funzionalissimo, con increspature ondose che si susseguono in un mare mosso ben congegnato.

Il fatto che Nita sia discendente del compositore austriaco Johann Strauss non la rende perfetta, e la sua vena compositrice non è originalissima. Ma la sua lontana parentela resta una divertente curiosità, e poi lei sa quello che fa, costruendo comunque un album di qualità, con belle canzoni, le quali sono però migliori quando non sono pensate per la voce, dove invece si respira un desiderio di compiacere il fruitore secondo la personalità del cantante ipotizzato. I generi suonati sono pensati senza mai porsi con accenti fuori dalle righe, rispettando in toto i generi scelti, e purtroppo l’idea del metalcore non è che la renda tanto interessante (‘Digital Bullets’), anche se qualsiasi cosa venga scritta, è sempre efficace. Dicevamo che la chitarra è personaggio ben presente, e non è solo questione di assoli, ma anche di riffiche compatte e adrenaliniche che non sono mai secondarie, donando quella possanza che si contrappone a certe linee melodiche piuttosto orecchiabili.

La Strauss qui suona metal, non certo il rock di Cooper, e del resto lei è avvezza a tante collaborazioni, ma è anche stata la chitarrista heavy della cover-band Iron Maidens. Lavoro riuscito senza poter diventare metro di paragone nel panorama metallico dei prossimi anni. La Strauss sceglie una strada che la porterebbe verso il mainstream, senza dover abbandonare le velleità da virtuosa dello strumento. E’ impossibile dare un voto basso ad un disco come questo, tra l’altro ben curato nella produzione e negli arrangiamenti, valorizzando le idee compositive, ma allo stesso tempo si percepisce il rischio di scrivere cose che possono portare all’affossamento commerciale. Per ora l’artista riesce nell’intento di portare alla luce una musica dal feeling intrigante, non sperimentale, ma senza cadute di carattere. Con brani meno di moda la Strauss riuscirebbe a produrre un qualche flash dalla pregnanza più artistica?

Roberto sky Latini

Sumerian Records
www.nitastrauss.com

Summer Storm
The Wolf You feed (feat. Alissa White-Gluz)
Digital Bullets         (feat. Chris Motionless)
Through the Noise (feat. Lizzy Hale)
Consume the Fire
Dead inside            (feat. David Draiman)
Victorius                 (feat. Dorothy)
Schorced
Momentum
The golden Trail    (feat. Anders Fridén)
Winner takes all    (feat. Alice Cooper)
Monster                 (feat. Lilith Czar)
Kintsung
Surfacing               (feat. Marty Friedman)

Nita Strauss – guitar / bass
Kile Odell – guitar / bass
Katt Scarlett – keyboards
Josh Villalta – drums